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Sanità: allarme superbatteri, il mondo è sull'orlo dell'era post-antibiotici

20 novembre 2015 | 13.29
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PICTURED the E. coli (EHEC) bacteria.  - Agency/IBERPRESS
PICTURED the E. coli (EHEC) bacteria. - Agency/IBERPRESS

In giorni di grande allarme per la sicurezza delle città, la scienza ci ammonisce a guardarci dai nemici invisibili a occhio nudo, ma potenzialmente fatali. Secondo uno studio, pubblicato su 'Lancet Infectious Diseases', il mondo è sull'orlo di un'era post-antibiotica. E questo perché sono stati scoperti in Cina dei superbatteri resistenti anche ai farmaci utilizzati quando tutti gli altri trattamenti hanno fallito. A riaccendere nuovi fari sull'antibiotico-resistenza, nella settimana dedicata a sensibilizzare il mondo su questo problema, è un team cinese-britannico diretto da Jian-Hua Liu dell'università del Guangzhou, di cui fa parte anche Timothy Walsh dell'University of Cardiff. Gli scienziati hanno identificato batteri in grado di sfuggire al farmaco di ultima linea - la colistina - in pazienti e bestiame in Cina.

Secondo il team di ricercatori, a questo punto la super-resistenza si potrebbe diffondere in tutto il mondo, con un moltiplicarsi di infezioni incurabili. E l'idea è che questo tipo di resistenza si sia manifestata dopo un abuso di colistina negli animali da allevamento. Per i ricercatori il pericolo è reale: se i microrganismi patogeni diventano completamente resistenti al trattamento - un fenomeno noto fra gli scienziati come 'apocalisse antibiotica' - potrebbero far tornare indietro la medicina fino ai tempi del Medioevo. Un'epoca in cui anche le comuni infezioni possono rivelarsi mortali, e la chirurgia che fa affidamento sugli antibiotici può essere messa in forse.

Gli scienziati cinesi hanno identificato una nuova mutazione genetica, MCR-1, che impedisce alla colistina di uccidere i batteri. Lo studio rivela la presenza della resistenza in un quinto degli animali testati, ovvero suini, nel 15% dei campioni di carne cruda e in 16 pazienti.

Non solo: la resistenza si è diffusa già tra una vasta gamma di ceppi e specie batteriche, tra cui Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae e Pseudomonas aeruginosa. Ci sono anche prove che si sia spinta fino in Laos e Malesia. "Tutti i giocatori chiave sono ora sul campo per rendere l'era post-antibiotici una realtà - spiega Walsh alla Bbc - Se MCR-1 diventa globale, ma il problema è quando non se, e il gene si allinea con gli altri geni della resistenza agli antibiotici, cosa che è inevitabile, allora avremo molto probabilmente raggiunto l'inizio dell'era post-antibiotici".

"A quel punto, se un paziente è gravemente malato, ad esempio a causa dell'E. coli, allora non c'è praticamente più niente da fare". A fare la differenza rispetto ai casi precedenti è il fatto che la mutazione cruciale sia sorta in modo da essere facilmente condivisa tra i batteri. "La velocità di trasferimento di questo gene di resistenza è alta in modo ridicolo, e questo non sembra buono", sottolinea Mark Wilcox, del Leeds Teaching Hospitals NHS Trust. Il suo ospedale fa i conti con diversi casi in cui "lottiamo per trovare un antibiotico" efficace ogni mese. Un evento "raro come i denti di gallina" anche solo cinque anni fa.

Insomma, i segnali sono preoccupanti e il rischio è che "stiamo perdendo la battaglia". Intanto le prime indicazioni suggeriscono che il governo cinese si stia muovendo rapidamente per affrontare il problema. Lo stesso Walsh sta incontrando i ministeri dell'Agricoltura e della Sanità in questo fine settimana, per capire se la colistina per uso agricolo debba essere vietata.

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