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Cuori imbalsamati fanno luce su antiche malattie

10 dicembre 2015 | 19.18
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Cuori imbalsamati fanno luce su antiche malattie

Cuori malati ritrovati nei sotterranei di un convento hanno permesso di capire che le patologie cardiache, oggi la prima causa di morte al mondo, sono un problema da diverse centinaia di anni. Lo sostiene una nuova ricerca presentata alla conferenza della Radiological Society of North America. Il lavoro è stato possibile grazie al rinvenimento di alcuni cuori, sepolti nel Convento dei Giacobini di Rennes, in Francia. I resti sono emersi durante una serie di scavi che stanno interessando l'edificio e, a differenza di quelli trovati in passato e ormai ridotti a scheletri, questi si sono preservati grazie alle urne in piombo in cui erano inseriti.

Gli studiosi, riporta la 'Cnn' che riprende il lavoro, ricordano che nell'Europa medievale i cuori potevano essere sepolti separati dai corpi, soprattutto se i cadaveri dovevano essere trasportati per lunghe distanze. Quando gli archeologi hanno trovato le urne si sono rivolti ai radiologi per poter analizzare meglio il loro contenuto. Con una Tac e una risonanza magnetica gli scienziati sono stati in grado di ottenere immagini soddisfacenti dei cuori, che erano stati imbalsamati.

Questo processo ha reso più difficile capire lo stato di salute degli organi. I ricercatori sono stati autorizzati a rimuovere i materiali di imbalsamazione per vedere se potevano ottenere qualcosa in più sulla condizione delle persone al momento della morte. Una volta che i cuori sono stati reidratati, i medici sono stati in grado di utilizzare una risonanza magnetica per ottenere migliori immagini del tessuto. Hanno anche potuto sezionare gli organi e prelevare campioni, scoprendo che la maggior parte presentava segni di malattia.

Un cuore era in cattivo stato e dunque non ha potuto essere esaminato, un altro era in buona salute, mentre 3 avevano una placca sulle arterie coronarie. Di questi, uno era ingrossato e un altro aveva altre caratteristiche indizio di malattia cardiaca. "All'inizio è stata una sorpresa quando abbiamo aperto le urne di piombo. Non sapevamo esattamente ciò che c'era dentro - racconta Fabrice Dedouit, scienziato forense che ha preso parte allo studio - E' stato un materiale davvero eccezionale per noi. Era come se queste persone fossero morte recentemente, invece i cuori avevano 500 anni".

La sepoltura separata del cuore e dell'intestino era una pratica abbastanza comune per le famiglie aristocratiche di inglesi e francesi dal XII secolo in poi. Il Papa ha vietato questo rituale tra il 1299 e il 1300, causando la fine della tradizione in Inghilterra, mentre in Francia la difficoltà di ottenere un permesso speciale l'ha resa una "pratica ancora più desiderabile" per le famiglie benestanti, stando al libro del 2010 sulle pratiche di sepoltura.

Le urne piombo contenenti i cuori a Rennes sono state etichettate con i nomi, così gli studiosi un giorno potrebbero sapere di più su queste persone. In questo momento si conoscono i dettagli solo di uno dei cuori, che appartenevano al marito di una nobildonna ricca il cui corpo eccezionalmente ben conservato è stato scoperto ed esaminato durante lo scavo.

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