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Natale: Alzheimer si scopre durante Feste, boom chiamate ad associazioni

23 dicembre 2015 | 12.23
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I consigli della Federazione italiana per captare i campanelli di allarme

 (Infophoto)
(Infophoto)

Il Natale è il momento dell'anno in cui si sta molto tempo insieme alla famiglia e l'occasione per stanare possibili 'campanelli d'allarme' di demenza nei parenti più o meno anziani. Il periodo festivo, confermano anche le associazioni che si occupano di Alzheimer, coincide con un 'boom' di richieste telefoniche di informazioni ai numeri verdi: secondo la Alzheimer's Society inglese, le chiamate aumentano del 60% fra Natale e Capodanno, in cerca di consigli e sostegno proprio in seguito all'osservazione di possibili segni di demenza.

Gennaio è in generale il mese più trafficato, con chiamate del 17% al di sopra della media mensile. Anche il traffico sul sito web dell'associazione Gb lo scorso anno è aumentato di quasi il 30%.Un sondaggio su oltre 4.200 persone ha rivelato che secondo il 72% dimenticare ripetutamente i nomi dei membri della famiglia e di oggetti di uso quotidiano potrebbe essere un segno di demenza. Ma quasi due terzi (il 63%) pensa che anche mettere oggetti di uso quotidiano nel posto sbagliato potrebbe significare la presenza di un problema. Un'indagine separata su persone affette da demenza ha dimostrato che più della metà (il 56%) ha aspettato almeno 6 mesi dopo aver notato sintomi di demenza prima di cercare aiuto, e il 30% ha aspettato più di un anno.

La presidente della Federazione Alzheimer Italia, Gabriella Salvini Porro, da 22 anni a fianco dei malati di Alzheimer e dei loro familiari, segnala all'AdnKronos Salute "alcuni dei sintomi premonitori della demenza, e della malattia di Alzheimer nello specifico. Per le persone che presentano almeno due di questi sintomi, è opportuno un consulto medico".

Le possibili 'spie' di Alzheimer sono "perdita di memoria, nel senso di dimenticanza frequente; disorientamento nel tempo e nello spazio; diminuzione della capacità di giudizio (come per esempio vestirsi in modo inappropriato); difficoltà di linguaggio (si dimenticano parole semplici sostituendole magari con termini impropri) e di calcolo; cambiamenti di umore e comportamento, in modo repentino e senza apparente ragione, e mutamento della personalità (per esempio una persona tranquilla si dimostra irascibile o diffidente); perdita progressiva dello spirito di iniziativa", elenca Salvini Porro. Per un primo aiuto, si può fare riferimento al sito www.alzheimer.it/natale2015.html, o a Facebook www.facebook.com/alzheimer.it dove si possono trovare consigli utili, oppure chiamare Pronto Alzheimer al numero 02-809767.

Ancora, ecco i consigli della Federazione per un Natale sereno se in casa ci sono pazienti affetti da Alzheimer: se la persona è nelle prime fasi della malattia, inizialmente parenti e amici potrebbero non notare alcun cambiamento, anche se già la persona può avere difficoltà a seguire una conversazione o può avere la tendenza a ripetere parole o argomenti; la famiglia può aiutare nella conversazione con un atteggiamento paziente, senza interrompere o correggere e lasciando il tempo necessario perché la persona finisca i suoi pensieri.

Se la persona è nelle fasi intermedie o severe della malattia di Alzheimer, possono essere già presenti cambiamenti significativi nella capacità cognitive rispetto all'ultima volta che un amico o un parente che giunge da fuori città lo ha visto. Questi cambiamenti possono essere difficili da accettare. Assicurarsi che gli ospiti ben comprendano che questi cambiamenti del comportamento e della memoria sono causati dalla malattia e non dalla persona, e rispettare il modo di vedere della persona malata.

Ancora, preparare la persona malata all'arrivo dei familiari per le festività con decorazioni in casa e canzoni del tempo di Natale; chiedere ai parenti di registrare un video in cui si presentano prima del loro arrivo e creare un cartellone con il nome di ciascun componente della famiglia e una loro foto con il velcro , che si possa staccare e posizionare anche a tavola o portare indosso.

Se la sera e la confusione sono un problema (sindrome del tramonto), valutare la possibilità di cambiare la cena in un pranzo. Per chi ha la tradizione festeggiare la sera, il consiglio è di mantenere la stanza ben illuminata e cercare di evitare qualsiasi stimolo, già noto, che potrebbe attivare nella persona malata comportamenti di difficile gestione. Se la casa dovesse diventare eccessivamente rumorosa, scegliere una stanza tranquilla o uscite a fare una passeggiata. Evitate di tenere accesa la tv durante il pranzo.

La persona malata può trovare conforto nel cantare vecchie canzoni della tradizione o sfogliare album di foto di famiglia. In base a come le abilità della persona lo permettono, la si può invitare ad aiutare nella preparazione del cibo, incartare i regali, decorare o apparecchiare la tavola. Questo si può tradurre in gesti molto semplici come pesare i vari ingredienti, oppure tenere a portata di mano delle decorazioni che voi posizionerete al proprio posto. Infine, prestate attenzione alle decorazioni scelte. Luci lampeggianti possono confondere o spaventare una persona con demenza, mentre le decorazioni che sembrano cibo potrebbero essere scambiate per commestibili. Anche durante i momenti di festa, laddove possibile, mantenere una routine il più possibile normale aiuta a ridurre la confusione inevitabile che si crea durante le feste, come ad esempio organizzare anche il tempo per le pause e il riposo per tutti. Tenete a portata di mano materiale per semplici attività ripetitive che possono giovare a far riposare la persona: il dvd o film preferito, piegare fazzoletti, sgusciare arachidi o uscire a fare una passeggiata.

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