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Salute

Tè, cacao, olio d'oliva e curcumina nel menù per far guarire le ferite

08 marzo 2016 | 17.30
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Sostanze fitochimiche funzionali promuovono il processo di guarigione delle ferite in brevissimo tempo e con il minimo dolore, disagio e cicatrici per il paziente. A descrivere gli ingredienti del menù per far guarire prima e meglio le ferite è Giovanni Scapagnini, del dipartimento di Medicina e scienza per la salute dell'Università del Molise, che interverrà al VI congresso Corte, al via domani a Roma. Nel menù alleato della guarigione delle ferite troviamo le catechine del, i flavanoli del cacao, l’idrossitirosolo dell’olio di oliva e la curcumina, ma anche arginina e glutamina, vitamina A e C.

"Il processo di guarigione delle ferite comporta l'attività di una rete intricata di eventi biologici che coinvolgono cellule del sangue, mediatori tissutali, citochine e fattori di crescita. Ciò si traduce in una maggiore attività cellulare - spiega - che determina un'accelerazione del metabolismo e un aumento del fabbisogno energetico. Un apporto proteico adeguato è assolutamente essenziale per una corretta guarigione della ferita. Nello specifico, alcuni studi sperimentali e clinici hanno evidenziato l’importanza di assicurare adeguati livelli tissutali di arginina e glutamina, aminoacidi in grado di influenzare la guarigione delle ferite e la funzione immunitaria".

In particolar modo l’arginina, substrato fondamentale per la produzione di ossido nitrico, sembra svolgere un ruolo molto rilevante nel condizionare l'angiogenesi e la corretta riepitelizzazione. Molti micronutrienti hanno un potenziale effetto funzionale in corso di guarigione delle ferite. La vitamina A, ad esempio, riveste un ruolo di primaria importanza nello stimolare i meccanismi di ri-epitelizzazione, prosegue l'esperto. La vitamina C è necessaria per la formazione del collagene, per una corretta funzione immunitaria, oltre ad essere anche un antiossidante tissutale.

La vitamina E è il principale antiossidante liposolubile con azione specifica sul derma, tuttavia, gli effetti della vitamina E sulle ferite chirurgiche sono ancora inconclusivi. La glucosamina, un amminomonosaccaride precursore dei glicosamminoglicani, il principale componente della cartilagine, molto utilizzato nelle patologie articolari, sembra essere un substrato fondamentale per la produzione di acido ialuronico nella ferita. C'è poi la bromelina, un enzima vegetale presente nell’ananas: somministrato in soggetti con ferite traumatiche o a seguito di interventi chirurgici, riduce l'edema, il bruciore, il dolore ed i tempi di guarigione.

Numerosi studi hanno inoltre validato l'efficacia e il meccanismo di azione di Centella asiatica ed Aloe vera per migliorare la guarigione delle ferite. "Una delle sostanze maggiormente studiata in termini di guarigione delle ferite - afferma Scapagnini - è proprio la curcumina, in quanto, a livello scientifico, sono note da anni le proprietà antinfiammatorie e antiossidanti di questa molecola. Sia il danno ossidativo che i processi infiammatori sono fenomeni in grado di condizionare tempi e qualità di guarigione della ferita, soprattutto in un contesto di ulcere cronicizzate, suggerendo una possibile utilità di una terapia nutrizionale con un composto in grado di modulare efficacemente questi fenomeni".

"Ricerche sviluppate nel nostro e in altri laboratori - continua - hanno evidenziato che uno dei principali meccanismi di azione della curcumina e di altri polifenoli è legato alla specifica capacità di attivare un fattore di trascrizione fondamentale per la sopravvivenza cellulare allo stress, l’Nrf2, e parallelamente inibire l’Nfk-B, un segnale fondamentale nell’innescare i processi infiammatori e di morte programmata". Anche i polifenoli dell’olio d’oliva, l’idrossitirosolo e l’oleuropeina sono stati recentemente esplorati "per ottimizzare aspetti legati alla qualità della guarigione delle ferite, e un recente studio clinico ha dimostrato l'efficacia dell’assunzione di olio di oliva nel ridurre i tempi di guarigione post chirurgici", conclude.

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