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Estratti di rosmarino, melograno e semi di vite 'scudo' per astronauti

26 luglio 2016 | 15.41
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MELOGRANO  - FOTOGRAMMA
MELOGRANO - FOTOGRAMMA

Un po' come in 'The Martians', dalla natura e dalla scienza arrivano nuovi alleati per gli astronauti. Gli estratti naturali di rosmarino, melograno e semi di vite possiedono un efficace mix di molecole antiossidanti, utili molto più degli attuali integratori alimentari per combattere i rischi di ossidazione degli organismi in assenza di gravità. Con chiari riflessi sulla vita degli astronauti nello spazio. Sono proprio loro, infatti, i protagonisti del progetto Papard (Plant Antioxidants for Protection Against Radiation Damage), finanziato dall’Agenzia spaziale italiana e condotto da Università Campus Bio-Medico di Roma, Sapienza di Roma e Università degli Studi di Firenze.

Esposti a radiazioni cosmiche e a numerosi altri fattori ambientali non ottimali, gli uomini dello spazio subiscono un elevato stress ossidativo durante le missioni. Lo studio punta allo sviluppo di formulazioni farmaceutiche contenenti miscele di composti vegetali antiossidanti di comprovata atossicità, da utilizzare anche nella prevenzione dei danni ossidativi alla base di molte malattie degenerative (cardiovascolari, neurologiche, oncologiche ecc.). Per la preparazione di queste formulazioni, il team di scienziati ha preso in considerazione un pool di molecole bioattive con un’azione antiossidante già confermata dalla letteratura scientifica.

Si tratta di una serie di molecole presenti come componenti di alimenti e integratori alimentari già note per la loro azione antiossidante. A partire dalla caratterizzazione e dall’individuazione di fenoli e vitamine in alimenti o loro prodotti di scarto, come le foglie di rosmarino, i semi di vite e gli estratti di melograno, i ricercatori hanno stabilito la capacità di questi estratti di eliminare specie reattive e rallentare in questo modo i processi di ossidazione.

Nello specifico, "si è potuto dimostrare che le molecole, assunte con la dieta, hanno un effetto protettivo sulle membrane dei globuli rossi (membrane eritrocitarie)", spiegano gli studiosi. Di particolare interesse la scoperta secondo cui l’assunzione di questi estratti naturali ha un’azione protettiva di gran lunga più efficace rispetto agli integratori commerciali, costituiti invece da poche molecole di questo tipo, peraltro altamente purificate.

"A partire da questi dati - spiega Laura De Gara, ordinario di Fisiologia vegetale all'Ucbm - le formulazioni che otterremo potranno trovare impiego non solo nelle missioni spaziali, ma anche in molteplici altri ambiti in cui si verifica un aumento dello stress ossidativo nell’organismo umano, come l’esposizione a radiazioni ionizzanti a scopo radio-diagnostico o radio-terapeutico in ospedale. Da non sottovalutare, inoltre, che tali estratti possono essere utilizzati anche per scopi più quotidiani, come proteggersi dai raggi ultravioletti durante l’esposizione estiva in spiaggia".

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