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Lo studio

Smog e colesterolo, a Milano e Torino si invecchia prima che a Roma

01 settembre 2016 | 15.53
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Vivere nelle città della pianura padana, come Milano, accelera l'invecchiamento di cuore e cervello. L'inquinamento urbano è infatti la causa di un nuovi e gravi danni alla salute: le polveri sottili provocano e accelerano i processi aterosclerotici ed arteriosclerotici. Ne risentono appunto il cuore, che è più a rischio, e il cervello, che invecchia più velocemente. E' quanto emerge da uno studio illustrato oggi a Milano, alla presentazione della Terza settimana nazionale dell’ipercolesterolemia familiare, promossa da Sisa (Società italiana per lo studio dell’aterosclerosi) e in programma dal 19 al 24 settembre in tutta Italia.

L'inalazione del particolato fine (Pm2.5) provoca un processo di infiammazione nei polmoni e nel sangue, che si ripercuote nell’arteria principale, la carotide, provocando e accelerando queste malattie, specie nei soggetti con livelli di colesterolo troppo elevati. Grazie all'elaborazione statistica dei dati emersi da questi lavori scientifici, e sulla base dei dati sulle polveri sottili in città forniti da Ispra Ambiente, è stato possibile stimare la differenza sullo stato di salute di cuore e cervello delle persone che vivono a Milano e Torino rispetto a quelle che risiedono a Roma, che ha un relativo minor tasso di inquinamento medio.

Ebbene, l'invecchiamento dei nostri due organi principali, cuore e cervello, nel capoluogo meneghino ed in quello piemontese avviene fino a quattro volte più in fretta rispetto a quanto si verifica nella Capitale, proprio a causa della combinazione inquinamento e colesterolo. Almeno a giudicare dai dati ricavati da studi svolti sulla presenza di danno vascolare a livello carotideo. I ricercatori fanno riferimento a valori medi degli agglomerati per tutte e tre le megalopoli, dato che alcune aree ad elevato tasso di inquinamento sono presenti anche a Roma.

"Numerosi studi scientifici recenti hanno dimostrato - annuncia Alberico Catapano, presidente della Società europea per lo studio dell’aterosclerosi ed ordinario di Farmacologia all'Università di Milano - che l’esposizione alle polveri sottili in città provoca un ispessimento della carotide, quindi l'arteriosclerosi, ma anche la formazione di placche aterosclerotiche. Si è registrata, inoltre, una modifica qualitativa del colesterolo buono, l'Hdl, che risulta con ridotta capacità antinfiammatoria".

"Ci sono inoltre evidenze scientifiche - aggiunge Marcello Arca, professore di medicina interna e responsabile e segretario nazionale della Sisa - che suggeriscono che un elevato tasso di inquinamento possa anche far peggiorare un importante funzione delle arterie, che è quella di vasodilatarsi secondo le necessità della circolazione del sangue. Questa anomalia, detta disfunzione endoteliale, può più facilmente predisporre le persone alla formazione delle placche aterosclerotiche". Cosa fare? "Con la riduzione della concentrazione di polveri sottili nelle nostre città, anche solo di pochi punti - illustra Luigi Gentile, presidente Sisa Piemonte e Valle d'Aosta - è possibile ridurre già nel breve periodo il rischio di ispessimento rapido della carotide, quindi di invecchiamento precoce di cuore e cervello, a causa degli effetti dannosi dell'inquinamento anche sull'arteriosclerosi".

L'occlusione più rapida della carotide a causa della combinazione di polveri sottili e colesterolo elevato aumenta in città inquinate il rischio di eventi cardiovascolari. A partire dall'infarto. Quando gli accumuli di colesterolo si raccolgono sulle pareti delle arterie che raggiungono o attraversano il cervello, inoltre, si manifestano alcuni disturbi: difficoltà di concentrazione, appannamento della memoria, ideazione rallentata.

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