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Tumori, in aumento nuovi casi tra le donne: oltre 176mila nel 2016

27 settembre 2016 | 15.42
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Se il genere maschile vede una diminuzione dei nuovi casi di tumore nel 2016, non è lo stesso per le donne, che registrano un aumento rispetto allo scorso anno. È quanto è emerso dal censimento ufficiale che fotografa l’universo cancro in Italia grazie al lavoro dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e dell’Associazione italiana registri tumori (Airtum), raccolto nel volume "I numeri del cancro in Italia 2016", presentato oggi all'Auditorium del ministero della Salute in un convegno nazionale.

Nel 2016 le italiane colpite dalla malattia sono 176.200 (rispetto a 168.900 del 2015): in particolare quest’anno sono stimati 50.000 nuovi casi di tumore del seno (48.000 nel 2015), da ricondurre anche all’ampiamento della fascia di screening mammografico in alcune regioni, che ha prodotto un aumento significativo delle diagnosi tra i 45 e i 49 anni. Per gli uomini invece si assiste a un fenomeno opposto, con 189.600 nuove diagnosi e un calo del 2,5% in 12 mesi (erano 194.400 nel 2015), in particolare delle neoplasie di polmone, prostata, colon-retto e stomaco.

"Ogni giorno circa 1.000 persone ricevono la diagnosi – ha spiegato Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom - È un numero importante che evidenzia il peso della patologia oncologica e lo sforzo continuo per migliorare la sopravvivenza dei pazienti".

I dati dell’Istat per il 2013 indicano 176.217 decessi attribuibili a tumore, 1.000 in meno rispetto al 2012, tra gli oltre 600.000 decessi verificatisi in quell’anno. Le neoplasie sono la seconda causa di morte (29% di tutti i decessi) dopo le malattie cardio-circolatorie (37%). Il tumore che ha fatto registrare nel 2013 il maggior numero di decessi è quello al polmone (33.483), seguito da colon-retto (18.756), mammella (12.072), pancreas (11.201), stomaco (9.595) e prostata (7.203).

Dai confronti si conferma anche una differenza nel numero di nuovi casi di neoplasie tra le regioni d'Italia. Ci si ammala di tumore più al Nord che al Sud Italia, anche se il tasso di sopravvivenza è nettamente inferiore nel Meridione. "Da un lato al Sud – sottolinea Lucia Mangone, presidente Airtum - persistono fattori protettivi che rendono ragione di una bassa incidenza di alcune neoplasie. Dall’altro, la minore attivazione degli screening programmati nel Meridione spiega i valori di sopravvivenza che, per alcune sedi tumorali, rimangono inferiori a quelli registrati al Nord".

Nel periodo 2008-2016, inoltre, la mortalità per tutti i tumori appare in calo, sia negli uomini (-1,5% per anno) che nelle donne (-0,7% per anno). I dati dell'Airtum indicano, infine, un costante aumento del numero degli italiani che sopravvivono a una diagnosi di tumore, circa il 3% l'anno. Il numero di sopravvissuti era di 2 milioni e 244 mila nel 2006 ed è aumentato sino oltre tre milioni nel 2016.

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