I bimbi nati con l'aiuto delle tecniche di fecondazione assistita da papà con problemi di fertilità, da grandi avranno una qualità del seme peggiore rispetto ai coetanei concepiti senza aiuto della provetta. E' quanto emerge da uno studio su 'Human Reproduction', che ha indagato sugli uomini concepiti con l'Icsi. Si tratta di una tecnica attraverso la quale si seleziona seme di buona qualità che viene iniettato direttamente in un ovulo. Lo studio, condotto dall'Università di Bruxelles, ha esaminato 54 uomini dai 18 a 22 anni, confrontati con 57 coetanei nati in modo naturale.
Ebbene, i 'figli dell'Icsi' avevano la metà della concentrazione spermatica e un conteggio degli spermatozoi totali due volte più basso rispetto ai coetanei concepiti naturalmente. Per Andre Van Steirteghem, che ha diretto lo studio, questa è stata la prima ricerca ad indagare sulla teoria in base alla quale i figli ereditano i problemi di fertilità dai padri. Ma secondo il ricercatore il quadro emerso è più complesso. "E' stabilito che i fattori genetici giocano un ruolo nell'infertilità maschile, ma altri fattori possono interferire", sottolinea.