Un incontro particolare, quello fra il presidente Usa Barack Obama e Nathan Copeland, un uomo di 30 anni paralizzato dopo un incidente d'auto, che riesce a controllare con la mente la mano robotica, sviluppata dai ricercatori dell'Università di Pittsburgh e del Pittsburgh Medical Center. Un arto che restituisce all'uomo anche il senso del tatto, permettendogli di percepire una sottile pressione nelle sue dita quanto quelle artificiali vengono toccate. Ieri, durante la visita in città del presidente, per la White House Frontieres Conference, l'uomo in carrozzina ha spiegato all'inquilino della Casa Bianca come riesce a controllare con il ''pensiero'' il suo braccio robotico. E i due si sono stretti la mano.
"E' fantastico", ha detto Obama, prima di chiedere a Copeland una stretta di mano. "Non potrei essere più orgoglioso di tutti voi", ha aggiunto secondo il Washington Post. Dieci anni fa l'uomo ha subito un incidente che lo ha immobilizzato. Ora la mano robot, collegata al suo cervello, gli permette di sentire la pressione sulla mano destra, quando le dita robotiche vengono toccate, bypassando il midollo spinale danneggiato. Cinque anni fa il giovane è stato arruolato come volontario per la ricerca, pubblicata su 'Science Translational Medicine'.