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Allo studio vaccini contro super-bug, cocaina e Alzheimer

02 novembre 2016 | 20.56
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Contro i super-bug resistenti ai farmaci un aiuto potrebbe arrivare dai vaccini. "Nella pipeline di diverse industrie si stanno aprendo nuovi fronti", ha spiegato Giovanni Rezza, direttore Unità di infettivologia all'Istituto Superiore di Sanità, dal 15esimo Congresso internazionale Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali), che si è svolto nei giorni scorsi a Baveno, sul Lago Maggiore. Vaccini allo studio "contro i germi multiresistenti ai farmaci, come Clostridium difficile o lo Stafilococco aureo. Si sta lavorando anche su malattie non infettive: ormai si parla di vaccini contro la cocaina, contro i tumori, contro l'Alzheimer", ha detto Rezza.

Per quanto riguarda le malattie infettive "abbiamo nuovi vaccini contro la dengue, vero flagello a livello internazionale. Si fatica, invece, a produrre un vaccino efficace contro la malaria, altra importantissima patologia su scala mondiale. Non abbiamo vaccini efficaci contro l’Hiv, mentre ne abbiamo a bassa efficacia per la tubercolosi, ma restano fronti aperti", ha evidenziato Rezza.

La questione dei super-bug preoccupa gli esperti. "Vi sono alcuni antibiotici - spiega Marco Tinelli, direttore dell'Uoc di Malattie infettive e tropicali di Lodi e segretario nazionale della Simit - che dal 50 al 70% dei casi non sono più attivi nei confronti di molti batteri, con gravi conseguenze per l'uomo e per la salute più in generale".

Occorre non abbassare mai la guardia: la resistenza agli antibiotici va monitorata continuamente, mediante controlli specifici che devono essere aggiornati frequentemente. "Negli ultimi mesi Simit e ministero della Salute - spiega Antonio Chirianni, presidente Simit Società italiana malattie infettive e tropicali - sono particolarmente impegnati in numerose collaborazioni per la stesura di linee guida, soprattutto sul fronte vaccini, ma anche sull'epatite e sull'antibiotico-resistenza. Prosegue ormai da anni, invece, la collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità, nata per approfondire i temi relativi all'Hiv e all'epatite C, poi rafforzata col tempo. Un legame che si intensificherà per sostenere in special modo l'urgenza dei vaccini".

"La nostra, infatti - conclude - è una posizione chiara e ferma, perché i vaccini vanno utilizzati necessariamente, secondo le indicazioni. Non soltanto quelli obbligatori, ma anche opzionali. Simit si sta impegnando, inoltre, anche nello studio clinico di nuove molecole per far fronte alle infezioni più urgenti".

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