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L'allarme dell'Istituto superiore di sanità: "Emergenza sangue in 9 regioni"

11 gennaio 2017 | 15.27
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"Il maltempo di questi giorni, unito al picco influenzale e ad altri fattori stagionali, ha provocato un grave carenza di sangue in alcune regioni italiane, con oltre 2.600 unità di globuli rossi mancanti negli ospedali". A dare l'allarme il Centro nazionale sangue dell'Istituto superiore di sanità, che ha inviato alle Strutture regionali per il coordinamento delle attività trasfusionali l'invito a coordinarsi con le associazioni di donatori per far fronte all'emergenza.

La regione con le maggiori carenze è il Lazio ma, secondo i dati, situazioni critiche si registrano in Abruzzo, Toscana, Campania, Basilicata, Liguria, Umbria, Marche, Lazio e Puglia. "Le cause della carenza sono multifattoriali - spiega Giancarlo Maria Liumbruno, direttore del Centro nazionale sangue - ma sicuramente può aver inciso l’epidemia influenzale che, complice il calo delle vaccinazioni, ha già colpito molte più persone rispetto allo scorso anno e si può ipotizzare che anche il maltempo stia tenendo a casa i donatori".

La mobilitazione, però, esorta Liumbruno "deve riguardare tutte le regioni, sotto il coordinamento e la programmazione, anche in urgenza, delle Strutture regionali e del Centro nazionale sangue, non solo quelle che hanno carenze. L’autosufficienza per quanto riguarda il sangue, infatti, è sovraziendale e sovraregionale e in questi casi diventa vitale la compensazione coordinata tra regioni".

La carenza di sangue, sottolineano le associazioni di donatori, "può mettere a rischio l’esecuzione di interventi chirurgici e di terapie per pazienti con malattie come la talassemia che necessitano di continue trasfusioni". Per questo l'invito rivolto dal Centro a tutti i donatori "è contattare l’associazione di appartenenza o il Servizio trasfusionale di riferimento per programmare una donazione".

"Le associazioni e federazioni dei donatori di sangue - sottolinea Aldo Ozino Caligaris, portavoce del Coordinamento interassociativo dei volontari italiani del sangue - devono intensificare la chiamata dei donatori periodici e associati sulla base di quanto concordato con le Strutture regionali di coordinamento attraverso una programmazione straordinaria per cercare di sopperire alle necessità contingenti. E' inoltre fondamentale il coinvolgimento di nuovi volontari che possano garantire in maniera costante la disponibilità di emocomponenti, per assicurare la necessaria terapia trasfusionale ai cittadini che ne hanno bisogno".

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