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Meningite, 1 persona su 10 è portatore sano

07 febbraio 2017 | 19.07
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Vaccinazione /Fotogramma - FOTOGRAMMA
Vaccinazione /Fotogramma - FOTOGRAMMA

Il 10% della popolazione può essere in ogni momento portatore sano di meningococco, ed è probabile che ciascuno di noi 'ospiti' il batterio almeno per un periodo della vita. E' quanto emerso nel corso degli 'Stati generali sulla meningite', organizzati dalla Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), l'Istituto superiore di sanità e il ministero della Salute, oggi a Roma, per fare il punto sulla malattia meningococcica invasiva (Mmi).

"La grande paura delle scorse settimane - sottolinea Massimo Galli, vicepresidente Simit e professore ordinario di Malattie infettive all'Università di Milano - è ingiustificata perché il 10-20% della popolazione 'porta' il meningococco in gola. La maggior parte delle persone lo ha avuto almeno una volta nella vita. Non sono batteri cattivi - aggiunge - diventano tali sono in una persona su mille di quelle che lo portano. Probabilmente la causa sono fattori genetici", ma ad oggi "non abbiamo un identikit su chi può essere interessato da una forma acuta, quindi bisogna fare prevenzione attraverso i vaccini".

I tassi di trasmissione e di carriage (stato di portatore), spiegano gli esperti, aumentano nelle comunità, soprattutto di giovani (caserme, collegi) e nelle persone entrate in contatto con casi di malattia meningococcica. Nei Paesi ad alto reddito il carriage è più frequente negli adolescenti e nei giovani (prevalentemente tra gli 11 e i 20 anni) ed è favorito da infezioni respiratorie concomitanti, dal fumo di sigarette, da condizioni di sovraffollamento, dal bacio.

La stima è che si possa verificare un caso di malattia meningococcica invasiva ogni mille portatori. Quanto ai numeri, i casi di meningite meningococcica invasiva che vengono segnalati ogni anno in Italia sono circa 200, senza variazioni significative negli ultimi anni, con un’incidenza annuale tra gli 0,2 e gli 0,3 casi per 100 mila abitanti. L'incidenza è maggiore nei bambini al di sotto dell'anno di vita (oltre 4 casi per 100 mila in questa fascia d'età). Più del 50% dei casi è causato soprattutto nei bambini piccoli dal siero gruppo B. Il secondo più frequentemente è il siero gruppo C, rispetto al quale dal 2015 in Toscana si è osservato un incremento inusuale di casi invasivi.

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