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Obesi 'sani' falso mito, anche loro rischiano infarto e ictus

17 maggio 2017 | 11.18
LETTURA: 3 minuti

ESTATE A MILANO. VIALE CORSICA DONNA OBESA SOVRAPPESO CON SACCHETTI DELLA SPESA (Eugenio Grosso, MILANO - 2010-08-02) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate - FOTOGRAMMA
ESTATE A MILANO. VIALE CORSICA DONNA OBESA SOVRAPPESO CON SACCHETTI DELLA SPESA (Eugenio Grosso, MILANO - 2010-08-02) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate - FOTOGRAMMA

Sani nonostante i molti chili di troppo, e fieri anche di sentirsi bene nel proprio peso? Dal Portogallo arriva uno studio che mette in crisi l'orgoglio curvy. Secondo una ricerca presentata all'European Congress on Obesity (Eco) a Porto, gli obesi 'metabolicamente sani' sono comunque più a rischio di eventi cardiovascolari come ictus e insufficienza cardiaca rispetto ai normopeso. Per obesi metabolicamente sani, spiegano gli esperti, si intendono persone clinicamente obese per termini di indice di massa corporea (Bmi) ma senza complicanze metaboliche come cattivo controllo glicemico, iperlipidemia, diabete e ipertensione, solitamente associate all'eccesso di peso.

Lo ricerca, condotta da Rishi Caleyachetty dell'University of Birmingham (Gb) ha esaminato i dati sanitari dal 1995 al 2015 tratti da un registro britannico, relativi a una coorte di 3,5 milioni di persone 'over 18' che all'inizio non avevano malattie cardiovascolari. Gli studiosi hanno scoperto così che gli obesi 'sani' avevano il 50% di rischio in più di sviluppare nel corso degli anni una coronaropatia rispetto ai normopeso; il pericolo di ictus per loro aumentava del 7% e quello di insufficienza cardiaca raddoppiava. Ma dallo studio non arrivano solo cattive notizie: per gli obesi 'sani' il pericolo di vasculopatie periferiche è più basso del 9% rispetto ai coetanei con un peso nella norma.

Il messaggio è chiaro: "Le persone obese metabolicamente sane sono a più alto rischio di coronaropatia, malattie cerebrovascolari e insufficienza cardiaca rispetto alle persone di peso normale e ugualmente sane dal punto di vista metabolico. La priorità per i medici dovrebbe essere quella di promuovere e favorire la perdita di peso fra gli obesi, indipendentemente dalla presenza, o assenza, di anomalie metaboliche", dice Caleyachetty.

Insomma, "a livello di popolazione la cosiddetta obesità metabolicamente sana non è una condizione priva di rischi, e forse - conclude - sarebbe meglio non usare questo termine per descrivere una persona obesa, indipendentemente da quante complicanze metaboliche abbia".

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