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Colchico

Come riconoscere il falso zafferano che uccide

21 settembre 2017 | 13.52
LETTURA: 2 minuti

Colchico d'autunno (Foto da Wikipedia)
Colchico d'autunno (Foto da Wikipedia)

Dopo la morte di una coppia di coniugi veneti, un'altra famiglia è finita in ospedale per un avvelenamento da 'falso zafferano', chiamato anche 'zafferano bastardo', colchico d'autunno (Colchicum Autumnale).

A differenza del commestibile zafferano vero (Crocus sativus), pianta della famiglia delle Iridaceae, il colchico autunnale della famiglia delle Liliacee, è velenoso. "E' vero sono molto simili", dice all'Adnkronos il professor Mauro Serafini, ordinario di Botanica Farmaceutica alla Sapienza di Roma. "Quando si decide di assaggiare delle piante, è fondamentale conoscerle, sapere cioè il periodo di fioritura, il loro aspetto e i luoghi in cui crescono", aggiunge.

Il colore violetto di entrambi può far confondere ma i modi per distinguerle ci sono. "Innanzitutto è molto difficile trovare lo zafferano in alta montagna - sottolinea Serafini - nel Nord Italia non cresce quasi mai". Il fiore dello zafferano presenta tre stami, o stimmi, mentre il colchico autunnale ne ha 6. La fioritura di quest'ultimo è da agosto a settembre, mentre lo zafferano fiorisce verso la fine di ottobre-prima metà di novembre.

"Il colchico d'autunno contiene la colchicina, un veleno mitotico - spiega il professore - in pratica blocca la divisione delle cellule. A piccole dosi e sempre solo sotto controllo medico, viene usato nell'omeopatia e, rallentando i processi metabolici che portano alla formazione dell’acido urico, rappresenta un buon rimedio contro la gotta".

"Gli effetti avversi, provocati dall'ingestione di parti di questa pianta sono quelli tipici dell'avvelenamento con dolori acuti non controllabili", conclude Serafini. Quindi nausea, diarrea, vomito e dolori addominali. Se l'intossicazione è acuta si può anche morire. Generalmente il decesso sopraggiunge in seconda o terza giornata per collasso cardiocircolatorio o choc settico

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