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Francia

15 anni in stato vegetativo, recupera stato minimo coscienza

25 settembre 2017 | 19.39
LETTURA: 4 minuti

(Afp)
(Afp)

Un uomo di 35 anni rimasto in stato vegetativo per 15 anni dopo un incidente stradale, ha mostrato segni di consapevolezza dopo che i neurochirurghi francesi gli hanno impiantato nel petto uno stimolatore del nervo vago. I risultati, descritti su 'Current Biology', promettono di riaccendere il dibattito sul fine vita: mostrano infatti che la stimolazione del nervo vago, un trattamento già in uso per l'epilessia e la depressione, può aiutare a ripristinare la coscienza anche dopo molti anni in stato vegetativo. Il risultato sfida la convinzione generale secondo cui i disturbi della coscienza che persistono per più di 12 mesi sono irreversibili, dicono i ricercatori francesi.

Stimolando il nervo vago, "dimostriamo che è possibile migliorare la presenza del paziente nel mondo", afferma Angela Sirigu, dell'Istituto di Scienze Cognitive Marc Jeannerod di Lione. Il nervo vago collega il cervello a molte altre parti del corpo. Per testare la capacità della stimolazione di ripristinare la coscienza, i ricercatori guidati da Sirigu e i medici diretti da Jacques Luauté hanno scelto un caso difficile, per garantire che eventuali miglioramenti non potessero essere spiegati dalla fortuna. Così hanno cercato un paziente in stato vegetativo per più di un decennio senza segni di miglioramento.

Ebbene, dopo un mese di stimolazione l'attenzione del paziente, i suoi movimenti e l'attività cerebrale sono migliorati in modo significativo, riferiscono i ricercatori. L'uomo ha iniziato a rispondere a semplici ordini, cosa fino ad allora impossibile. Per esempio, poteva seguire un oggetto con gli occhi e girare la testa su richiesta dei medici. La madre, inoltre, ha segnalato una migliore capacità del paziente di rimanere sveglio mentre ascolta il suo terapeuta leggere un libro. Dopo la stimolazione, i ricercatori hanno anche osservato delle risposte - prima assenti - a stimoli di minaccia. Ad esempio, quando la testa dell'esaminatore si avvicinava improvvisamente al volto del paziente, questo reagiva con sorpresa, spalancando gli occhi. Dopo molti anni in stato vegetativo, il paziente è entrato in uno stato di minima coscienza, concludono i ricercatori.

Non solo. Anche le registrazioni dell'attività cerebrale hanno rivelato importanti cambiamenti. Il segnale theta Eeg importante per distinguere tra stato vegetativo e di minima coscienza è aumentato in modo significativo nelle aree del cervello coinvolte nel movimento, nella sensazione e nella consapevolezza. La stimolazione ha anche aumentato la connettività funzionale del cervello. Una Pet ha mostrato poi l'aumento dell'attività metabolica sia nelle regioni corticali che in quelle subcorticali del cervello.

I risultati, insomma, mostrano che l'intervento giusto può produrre cambiamenti nella coscienza anche nei casi clinici più gravi, dicono i ricercatori. "La plasticità del cervello e la riparazione cerebrale sono ancora possibili anche quando la speranza sembra essere scomparsa", dice Sirigu. I ricercatori stanno ora progettando un grande studio collaborativo per confermare ed estendere il potenziale terapeutico della stimolazione del nervo vago per i pazienti in uno stato vegetativo o di minima coscienza. Sirigu è convinta che i risultati consentiranno anche di comprendere meglio "questa affascinante capacità della nostra mente di produrre un'esperienza consapevole".

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