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Sesso sempre più non protetto, +400% casi di sifilide in Italia

19 ottobre 2017 | 17.56
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Microscopici nemici del piacere. Sono più di 20 gli agenti patogeni tra batteri, virus, funghi e parassiti che possono insidiare l'attività sessuale, rendendo ogni rapporto non protetto un rischio per la salute. Eppure le malattie sessualmente trasmesse (Mst) sono sempre più diffuse, con il riemergere di patologie che sembravano scomparse: la sifilide che in Italia è cresciuta di oltre il 400% dal 2000, ma anche la gonorrea che ha visto quasi raddoppiare i casi in Europa tra il 2008 e il 2013. A lanciare l'allarme sono gli esperti riuniti in questi giorni a Roma al Congresso Adoi (Associazione dermatologi ospedalieri).

Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, ogni anno l'impatto di quattro malattie sessuali tra le più diffuse corrisponde a 498,9 milioni di nuovi casi. Questo vuol dire che nel mondo oltre un milione e mezzo di persone ogni giorno si ammala per una di queste patologie. E in Italia, secondo i dati dell'Iss, negli ultimi anni i casi di Mst sono sempre aumentati, passando dai circa 3.500 del 2006 ai circa 6.500 del 2013. Un aumento registrato soprattutto tra gli italiani e i maschi.

Oggi ad aumentare sono soprattutto malattie batteriche come le infezioni da Chlamydia trachomatis e la sifilide, ma anche quelle determinate da virus; come i condilomi acuminati dovuti ad alcuni tipi di Hpv e le epatiti da virus A o C. Per non parlare dell'infezione da Hiv, oggi diventata la più importante malattia a trasmissione sessuale per le sue rilevanti implicazioni cliniche e di spesa sanitaria e i cui nuovi casi non accennano a diminuire nel mondo occidentale, Italia compresa.

"In Europa, dalla metà degli anni '90, alcune malattie sessualmente trasmesse hanno trovato terreno fertile per espandersi, dopo un decennio di declino dei trend epidemiologici, soprattutto nelle grandi metropoli e in alcuni gruppi di popolazione maggiormente a rischio (ad esempio, i maschi omosessuali)", spiega Antonio Cristaudo, presidente del 56esimo Congresso Adoi. "Negli ultimi anni, poi, questa crescita è stata amplificata dalla facilità degli incontri sessuali occasionali dovuta all'utilizzo di Internet e delle App".

"Qualsiasi rapporto vaginale, anale e orale non protetto tra partner non monogami è potenzialmente pericoloso - avverte lo specialista - Stiamo assistendo anche a una minore percezione del rischio Hiv da parte della popolazione over 50 e anziana, che riceve una diagnosi tardiva nei centri clinici come il nostro nel 63% dei casi (contro il 47% dei più giovani) e con segni di infezione avanzata".

Le ragioni? "Mancanza di consapevolezza - elenca Cristaudo - sottostima del rischio, carenza di campagne di sensibilizzazione ad hoc su queste fasce trascurate della popolazione sessualmente attiva. Questo nonostante il beneficio dato dal trattamento precoce delle persone con l'infezione, che limita molto la diffusione del virus ad altri soggetti e cronicizza la malattia. In totale sono 30 mila i nuovi casi ogni anno in Europa e circa 3.500 in Italia, e il trend non accenna a diminuire soprattutto in alcuni gruppi ad alto rischio sessuale".

"Oggi l'aumento delle infezioni sessualmente trasmesse ci preoccupa non solo per le ripercussioni che queste hanno sul benessere del singolo individuo, sulla collettività e sui costi sociali che concentrano - precisa Massimo Giuliani dell'Istituto dermatologico San Gallicano - ma anche perché questo aumento è la spia di un abbassamento della guardia e della percezione del rischio, soprattutto in alcune fasce più vulnerabili della popolazione".

"Oggi - continua l'esperto - sappiamo che tutto questo sta sostenendo soprattutto la circolazione dell'infezione da Hiv, che viene facilitata largamente dalle malattie sessualmente trasmesse. Infatti, siccome i guai non vengono mai da soli, i portatori di una Mst hanno un rischio aumentato tra le 2 e le 5 volte di contrarre a breve anche un'infezione da Hiv".

"Oggi - conclude Giuliani - si può diagnosticare una sifilide su una goccia di sangue da un dito o fare nello stesso modo un test Hiv a casa. Oppure in ospedale si può ricevere un risultato per un'infezione da Chlamydia o di gonorrea in 2 ore su una piccola quantità di urine".

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