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Ecco l'arma segreta del sistema immunitario

13 aprile 2018 | 11.26
LETTURA: 3 minuti

AFP PHOTO / JEAN-PHILIPPE KSIAZEK - AFP
AFP PHOTO / JEAN-PHILIPPE KSIAZEK - AFP

Le "mele marce" del sistema immunitario sono anche la sua arma segreta. A scoprirlo è una vasta ricerca australiana pubblicata su 'Science'. Gli scienziati del Garvan Institute of Medical Research di Sydney hanno rivelato per la prima volta al mondo come una popolazione di anticorpi "cattivi" nascosta nel sistema immunitario - di solito "silenziati" perché possono danneggiare l'organismo - in realtà può fornire una potente protezione contro i microbi invasori più 'furbi' e difficili da eliminare.

La ricerca è stata condotta su topi. Gli anticorpi "cattivi" sono noti per reagire contro i tessuti dell'organismo che li 'ospita' e possono causare malattie autoimmuni. Per questo motivo, un tempo, si pensava che fossero stati scartati dal sistema immunitario stesso o che fossero stati resi inattivi a lungo termine. Tuttavia la nuova scoperta mostra per la prima volta che gli anticorpi cattivi passano attraverso un rapido processo di "redenzione", e vengono attivati ​​quando l'organismo si trova di fronte a una grave minaccia: una malattia che altri anticorpi non possono affrontare. Insomma, si tratta di un'arma segreta da usare solo in caso di emergenza.

Infatti questi anticorpi 'redenti' non minacciano più l'organismo, ma diventano invece potenti armi per combattere le malattie, in particolare quelle che sfuggono al sistema immunitario camuffandosi per assomigliare al tessuto sano. I risultati di questa ricerca cambieranno il mondo in cui pensiamo di essere protetti dal sistema immunitario, assicura Chris Goodnow, che ha diretto lo studio insieme al collega Daniel Christ.

"Una volta pensavamo che gli anticorpi nocivi venissero scartati dal corpo, come le mele marce in un barile, e nessuno aveva idea che si potesse iniziare con un anticorpo cattivo e renderlo buono. Con queste nuove scoperte - sottolinea Goodnow - sappiamo che ogni anticorpo è prezioso quando si tratta di combattere i microbi invasori, e questa nuova comprensione significa che gli anticorpi cattivi sono una risorsa preziosa per lo sviluppo, ad esempio, di vaccini per l'Hiv e per altre malattie che si 'camuffano' nell'organismo".

Per capire come il sistema immunitario riconosce questi "lupi travestiti da agnelli", gli scienziati del Garvan Institute si sono concentrati su un misterioso esercito di cellule immunitarie nel sangue. Gli anticorpi cattivi si nascondono infatti nelle cellule B silenziate, spiegano gli autori, che sono riusciti a capire anche come appena tre piccoli cambiamenti del Dna trasformano gli anticorpi cattivi in potentissime armi contro gli invasori. La speranza ora è che "anziché continuare a ignorare questa popolazione di cellule B silenziate, in futuro gli scienziati le considereranno per lo sviluppo di nuovi e potenti vaccini", conclude Deborah Burnett, studentessa al Garvan Institute il cui lavoro è stato alla base della ricerca.

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