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Torino

Trapianto di rene su paziente sveglio

14 maggio 2018 | 13.49
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Cinque ore di intervento per un trapianto di rene da sveglio, senza anestesia generale. Protagonista un paziente di 40 anni con sindrome di Prune-Belly, malattia rara congenita, operato con successo all'ospedale Molinette della Città della Salute e della Scienza di Torino.

La patologia - caratterizzata da un complesso quadro di anomalie urologiche, addominali e toraciche che si possono associare, queste ultime, a insufficienza respiratoria - colpisce secondo le stime una persona ogni 35.000-50.000 nati vivi e riguarda prevalentemente il sesso maschile (97%). La sindrome provoca un'insufficienza renale che porta alla necessità di dialisi e alla valutazione della fattibilità di un trapianto di rene che, per questi pazienti, si presenta come "un'ardua sfida dal punto di vista chirurgico - sottolineano dall'azienda ospedaliero-universitaria - in considerazione e del quadro addominale e urologico. In questo caso si è aggiunta la presenza di 'pectus excavatum', con un'insufficienza respiratoria di tipo restrittivo che ha reso impossibile effettuare un'anestesia generale e pertanto ha escluso la possibilità di effettuare un trapianto renale in modo tradizionale. L'unica possibilità è stata quella di ricorrere a un'anestesia combinata peridurale e spinale a paziente sveglio".

L'anestesista che ha perfezionato la tecnica e permesso di mantenere il paziente in anestesia spinale per tutto il tempo dell'intervento è Fabio Gobbi, mentre i chirurghi che hanno effettuato l'operazione sono Omidreza Sedigh (Urologia universitaria), Aldo Verri e Caterina Tallia (Chirurgia vascolare ospedaliera). "L'intervento è perfettamente riuscito", spiegano i sanitari, e il paziente è attualmente ricoverato nel Reparto di Nefrologia universitaria diretto da Luigi Biancone.

Nonostante le malattie rare interessino il 6-8% della popolazione europea, negli ultimi 10 anni alle Molinette sono state sottoposte a trapianto di rene circa 250 persone con malattie rare non glomerulari. "E' un dato che abbiamo rilevato recentemente - dice Biancone - sicuramente legato all'effetto" di essere un "Centro a livello nazionale per trapianti di rene complessi, ma anche alle competenze e all'esperienza di fondo per la gestione delle malattie rare, indipendentemente dai trapianti che ha questo ospedale e che emerge alla prova dei fatti".

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