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Medici: "Con medicina personalizzata in atto rivoluzione"

18 settembre 2018 | 12.42
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"Superare il concetto di farmaco destinato a curare una patologia, per passare a terapie in grado di agire in modo personalizzato, su singoli pazienti con particolari alterazioni genetiche. E' in atto, insomma, una rivoluzione di paradigma, che sta cambiando il modo di fare il medico". A parlare di ricerca e medicina personalizzata è il presidente della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici), Filippo Anelli, anche in vista della VII edizione della Giornata per la ricerca promossa dalla Facoltà di medicina dell’università Cattolica e dalla Fondazione Policlinico Gemelli Irccs, in programma il 20 settembre a Roma.

La medicina personalizzata sta modificando non solo le terapie, ma anche i percorsi diagnostici. "Stiamo raccogliendo i frutti della ricerca che sostiene l'innovazione e dà speranza a tanti pazienti. La terapia personalizzata - dice Anelli all'Adnkronos Salute - è basata sullo studio delle alterazioni genetiche e ci consente davvero di fare un giro di boa rispetto all'uso tradizionale dei farmaci. Aprendo prospettive fino a poco tempo fa impensabili per patologie come i tumori: già oggi, e in un prossimo futuro sempre di più, possiamo avere a disposizione un armamentario di medicinali davvero mirati, in grado di agire su pazienti con determinate alterazioni genetiche, con più efficacia e meno effetti collaterali".

Una "rivoluzione di paradigma" che si trova a fare i conti con il tema della sostenibilità. "I farmaci innovativi - ricorda Anelli - hanno bisogno di risorse dedicate: l'anno passato è stato istituito un Fondo ad hoc, anche perché i farmaci biologici hanno costi elevati. Ma occorre tener presente che aprono a prospettive insperate. Si tratta di un passaggio epocale, che sta portando a pazienti lungosopravviventi sempre più numerosi, e che va governato".

Non solo, le novità terapeutiche possono rappresentare una sfida per i camici bianchi. "Per questo come Fnomceo siamo molto impegnati sul tema dell'aggiornamento continuo delle conoscenze del medico, che deve essere in grado di gestire gli sviluppi tumultuosi della ricerca". Oggi i medici "hanno in mano strumenti molto potenti, che devono essere in grado di maneggiare al meglio. L'aggiornamento continuo è una chiave, e la risposta dei medici italiani è molto positiva", conclude il presidente della Fnomceo.

Della stessa opinione Mauro Minelli, responsabile per il Sud Italia della Società italiana medicina personalizzata (Simep) e autore del libro 'Medicina di precisione - Verso la personalizzazione dei percorsi diagnostici e terapeutici' (Giapeto Editore) pubblicato il 14 settembre.

"Oggi - spiega Minelli - la medicina personalizzata è in grado di introdurre nel sistema sanitario anche l'aspetto di razionalizzazione. E non parliamo di approcci complessi, ma di processi ordinari. Ad esempio, un esame di medicina personalizzata per la farmacogenetica si può fare con una banale analisi del sangue ma è in grado di dirci se quella compressa che il paziente sta prendendo insieme a tante altre può avere degli effetti collaterali o essere inutile. Come? Si scovano gli enzimi preposti allo smaltimento di quel farmaco - evidenzia l'esperto - e se per diversi motivi smettono di funzionare vuole dire che quel molecola non avrà modo di agire e può diventare dannosa creando problemi e costi cosidetti 'tossici' per il paziente e il sistema. Scoprirlo in anticipo significa aiutare il paziente e dare un taglio a questi costi".

Uno dei campi che il volume scritto da Minelli indaga è quello della nutrigenomica, altro aspetto della medicina personalizzata applicato all'alimentazione. "Possiamo fare delle analisi genetiche per predire la risposta di un paziente ad una dieta - ricorda il medico - ed evitare che sbagli regime seguendo un miliardo di inutili regimi diversi". Alla base della medicina di precisione c'è un concetto molto semplice: nessun individuo è l’esatta copia di un altro, pur possedendo il medesimo numero di geni siamo tutti differenti.

La medicina personalizzata rappresenta il risultato di una straordinaria evoluzione scientifica degli ultimi anni. Dopo la mappatura e il sequenziamento del genoma umano, è stato studiato il significato funzionale di tutte le differenze che definiscono i caratteri costituzionali di ciascuno di noi. Ciò che potenzialmente consente alla medicina di arricchire e completare la propria evoluzione da curativa a preventiva, predittiva e personalizzata. "L'ultima grande scommessa in questo campo è lo studio del microbiota intestinale - sottolinea Minelli - Ho dedicato la seconda parte del mio libro, il primo sulla medicina personalizzata, a questa nuova sfida che promette di cambiare l'approccio diagnostico indagando le alterazioni del microbiota".

"Oggi grazie alla genomica batterica si sa quali batteri prevalgono in ogni organismo - osserva il medico - ed esami molto avanzati ci permettono di studiare questo ecosistema batterico. Quando l'equilibrio da loro garantito viene messo in crisi si innesca un processo di alterazione (disbiosi) che gioca un ruolo centrale nell'insorgenza e progressione di molte malattie. La medicina personalizzata, o meglio la probiotica di precisione, può indicarci quali lattobacilli o bifidobatteri sono più indicati per quel paziente. Abbiamo lanciato una start-up su questo filone di studi che potrebbe essere la nuova sfida della personalizzazione delle cure".

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