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In un profumo l'arma anti-calvizie

19 settembre 2018 | 16.33
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(Foto Adnkronos)
(Foto Adnkronos)

Combattere la calvizie solleticando l'olfatto. Non del naso bensì dei capelli, perché anche il cuoio capelluto riesce a 'sentire' gli odori e il profumo di legno di sandalo sembra piacergli particolarmente: un composto chimico disegnato per mimarne l'aroma promette infatti di favorire la ricrescita pilifera e di ridurre la morte dei follicoli. E' una doppia notizia quella che arriva da uno studio pubblicato su 'Nature Communications'. Da un lato la scoperta - per gli scienziati una conferma - che i recettori olfattivi non abitano soltanto nelle narici, dall'altro la promessa di rinfoltire le chiome applicando sulla parte un semplice profumo.

Ralf Paus dell'università inglese di Manchester, che ha guidato la ricerca in collaborazione con la società tedesca Monasterium Laboratory Skin & Hair Research Solutions di Münster, parla di "risultato piuttosto sorprendente". O almeno così lo definisce all''Independent', perché "questa è la prima dimostrazione in assoluto che il rimodellamento di un normale mini-organo umano", un capello appunto, "può essere regolato da una semplice sostanza odorosa già ampiamente utilizzata in cosmetica". Secondo l'autore, il passaggio dai test di laboratorio a quelli sull'uomo "non è lontano" e la speranza è che la sperimentazione clinica confermi l'effetto anti-calvizie.

Il profumo della speranza è già in commercio, si chiama Sandalore* e agisce stimolando un tipo di recettore olfattivo detto OR2AT4, sul quale i ricercatori si sono concentrati perché gioca un ruolo in diverse risposte fisiologiche. Utilizzando la sostanza su campioni di cuoio capelluto umano donati da volontari dopo interventi di lifting, hanno osservato dopo 6 giorni di esposizione un aumento del 25-30% nella produzione di un ormone della crescita chiave per il ricambio pilifero. Non solo: il composto ha ritardato la morte naturale delle cellule coinvolte nella formazione dei capelli, suggerendo un allungamento della fase di crescita.

Paus è convinto che questa azione sia sufficiente a generare "una crescita dei capelli sostanziale, clinicamente rilevante". E a dargli ragione ci sarebbe già "un piccolissimo studio clinico, breve e preliminare, curato da una Cro (Organizzazione di ricerca a contratto) indipendente, su 20 donne volontarie: l'uso locale di Sandalore ha mostrato una riduzione della perdita quotidiana di capelli". Ora è in corso un trial controllato su più larga scala, i cui risultati sono attesi per l'inizio del 2019.

Nicola Clayton della British Association of Dermatologists, non coinvolta nella ricerca, trova "affascinante il concetto che il follicolo pilifero umano possa 'annusare' profumi attraverso dei recettori olfattivi". L'esperta giudica "entusiasmanti" i risultati del gruppo, pur precisando che "dal punto di vista clinico al momento è possibile soltanto speculare sugli effettivi benefici" che questa sorta di 'olfattoterapia' possa produrre sui pazienti con calvizie.

Benché il naso sia il posto più ovvio dove cercare i recettori dell'olfatto, oggi i ricercatori sanno - ricorda il 'New Scientist' - che simili 'interruttori' si trovano in diverse altre parti del corpo. Fra queste c'è anche la pelle che sta attorno ai follicoli piliferi, dove le cellule esprimono il recettore OR2AT4 coinvolto in varie risposte fisiologiche quali ad esempio la riparazione cutanea. Siccome sono disponibili buone evidenze del fatto che la formazione di nuovi capelli utilizzi un set molecolare analogo a quello che aiuta a rimarginare le ferite, Paus e colleghi hanno pensato di valutare come possibile target anti-calvizie proprio l'OR2AT4. E poiché l'aroma sintetico di legno di sandalo aggancia facilmente questo recettore, hanno scelto di testare le potenzialità anti-calvizie del Sandalore.

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