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Primo intervento in Italia in 5G eseguito con un robot

08 ottobre 2019 | 19.31
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Sala operatoria - FOTOGRAMMA
Sala operatoria - FOTOGRAMMA

Condotto, per la prima volta in Italia, un intervento di chirurgia 'da remoto' con un robot su rete 5G. Matteo Trimarchi, otorinolaringoiatra dell’Irccs Ospedale San Raffaele e docente presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ha effettuato l'intervento di microchirurgia laser transorale su un modello di laringe sintetica all’Ospedale San Raffaele, operando direttamente dal Vodafone Village. A renderlo noto è Vodafone, che ha presentato oggi a Milano 9 progetti 5G nel settore sanità e benessere, di cui 3 inediti, mostrando per la prima volta in Italia un intervento di chirurgia da remoto su rete 5G.

Grazie alla bassissima latenza, alla banda ultra-larga e alla alta affidabilità del 5G, il chirurgo ha potuto azionare il laser e le pinze manipolatrici del robot da remoto, ricevendo allo stesso tempo un video stereoscopico dell’area di intervento. Una dimostrazione che apre la strada alla medicina del futuro e che renderà le competenze medico-chirurgiche disponibili su una scala sempre più ampia, eliminando le barriere geografiche, spiegano gli esperti.

Il progetto di telechirurgia robotica - realizzato da Vodafone con l’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) e l’Ospedale San Raffaele - consente a un chirurgo di operare in remoto assistito dalla sua équipe in sala operatoria. Il prototipo di sistema robotico si focalizza sulla microchirurgia laser transorale, una procedura usata per curare, fra l'altro, le malattie delle corde vocali. Grazie alla latenza estremamente bassa e all’alta affidabilità del 5G, il chirurgo comanda da remoto il laser e le pinze manipolatrici del robot e allo stesso tempo riceve un video stereoscopico dell’area d’intervento.

All'incontro di oggi sono stati presentati anche dei sistemi di analisi e consulto medico da remoto (progetto realizzato da Vodafone con Exprivia - Italtel e Istituto Clinico Humanitas): un programma dedicato al mondo della radiologia, che consente a tecnici e medici specialisti di collaborare da remoto durante e subito dopo l’esecuzione di esami radiologici. Questo grazie al 5G, che permette di condividere video e immagini radiologiche ad altissima risoluzione in mobilità e in tempo reale, garantendo la sicurezza nella gestione di questi dati sensibili. Il progetto è attualmente in uso, in via sperimentale, presso l’Unità operativa di radiologia dell’Istituto Clinico Humanitas.

C'è poi un progetto di telemedicina realizzato da Vodafone con il Politecnico di Milano e Istituto Clinico Humanitas, per la gestione e cura da remoto di pazienti affetti da patologie respiratorie, "che consente di facilitare l’accesso alle cure, prevenire le riacutizzazioni e ridurre i costi legati all’assistenza sanitaria ospedaliera. Il 5G permette di trasmettere ed elaborare in tempo reale una grande quantità di dati rilevati in modo continuo e di gestirli in totale sicurezza. Inoltre, consente di intervenire prontamente in situazioni critiche", si legge nella nota.

Fra gli altri progetti già realizzati, gli esperti hanno citato l'ambulanza connessa - realizzata da Vodafone con l’Irccs Ospedale San Raffaele, Regione Lombardia, Croce Rossa Italiana, in collaborazione con Altran - un progetto che consente a questi veicoli di essere sempre in collegamento con il centro di gestione delle emergenze e con i medici dell’ospedale che potranno così, durante il trasporto, monitorare lo stato del paziente e garantire il suo accesso ai trattamenti nel minor tempo possibile.

Ci sono poi i dispositivi indossabili per sportivi (progetto realizzato da Vodafone, insieme a Life, Politecnico di Milano e Qualcomm Technologies Inc.): si tratta di una soluzione basata su smart wearable con sensori che, connessi alla rete 5G, rilevano in tempo reale i parametri fisiologici e i movimenti di un atleta per guidarlo durante l’allenamento, dandogli feedback immediato sulle sue performance. E speciali robot riabilitatori (progetto realizzato da Vodafone con Movendo Technology), che consentono a un medico di seguire da remoto una sessione di riabilitazione attraverso una video-chiamata. Grazie al 5G, il medico potrà controllare da remoto sia l’impostazione degli esercizi, sia l’esecuzione di ogni singolo movimento del paziente, visualizzando i dati di bio-feedback generati dal dispositivo in tempo reale.

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