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Fecondazione: Flamigni, bene Consulta, viviamo in un Paese laico

09 aprile 2014 | 13.57
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Roma, 9 apr. (Adnkronos Salute) - "Sono felice, ma devo dire che me lo aspettavo. In ogni caso, grazie al pronunciamento della Consulta ho scoperto di vivere in un Paese laico". E' il commento del ginecologo Carlo Flamigni, componente del Comitato nazionale di bioetica e fiero oppositore della legge 40, dopo che la Consulta ha dichiarato l'illegittimità costituzionale degli articoli della legge relativi al divieto di fecondazione eterologa. "Eterologa - dice Flamigni all'Adnkronos Salute - è già di per sé una parola sbagliata: non c'è certo differenza di specie. Questa parola brutta viene usata per cancellare l'etica del dono. Essere genitore non vuol dire solo trasmettere geni e cromosomi, ma anzi assicurare a un figlio che sarai lì e te ne prenderai cura".

La pronuncia di oggi "era inevitabile", secondo Flamigni, "specie dopo la sentenza della Corte europea dei diritti umani, che dice che chi fa approvare le leggi deve tener conto della morale e del senso comune, ma anche delle sue variazioni. Nessuno può più fare leggi su questi temi che siano fisse e immutabili. Inoltre la morale religiosa è importante, ma non unica. Ecco - ripete il ginecologo - devo dire che oggi sono proprio contento. Ma d'altronde la strada era tracciata", conclude.

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