Milano, 7 apr. (Adnkronos Salute) - "E' escluso che si sia trattato di omicidi volontari. Sosteniamo che tutti gli interventi erano giustificati e che le conseguenze negative rientrano purtroppo nella normalità statistica degli interventi chirurgici". Lo afferma Luigi Fornari, difensore di Pier Paolo Brega Massone, nell'arringa difensiva al processo in cui l'ex primario di chirurgia toracica della clinica Santa Rita di Milano è accusato di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà per la morte di 4 pazienti e di 45 episodi di lesioni.
Brega Massone "operava persone in precarie condizioni di salute. Anche a voler immaginare Brega Massone lucidamente propenso a raggiungere soltanto scopi economici attraverso le operazioni dei pazienti come sostiene l'accusa, la loro morte poteva solo vanificare la sua strategia di arricchirsi attraverso lo svolgimento dell'attività chirurgica", sottolinea la difesa. "Non è possibile che Brega Massone abbia accettato la prospettiva della morte dei pazienti a fronte di una prospettiva di mero guadagno e qui tra l'altro stiamo parlando di un guadagno insignificante rispetto alla perdita di prestigio, alla possibilità di un'indagine giudiziaria. È inconcepibile sul piano logico che abbia accettato il rischio di uccidere i pazienti", conclude.
