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Sanita': Fiaso, con taglio stipendi Dg Asl saranno 'yes man' della politica

09 aprile 2014 | 16.48
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Milano, 9 apr. (Adnkronos Salute) - Tagliando gli stipendi ai direttori generali delle Asl "corriamo il serio rischio di selezionare in futuro solo pensionati o 'yes man' della politica. Non esattamente quel che ci vuole per affrontare la questione centrale in questo momento per la nostra sanità: quella di elevare il profilo del suo management, chiamato alla sfida di dover garantire più elevati livelli di prestazioni nell'ambito di una politica di contenimento dei costi". Lo afferma il presidente della Fiaso, Federazione di Asl e ospedali, Valerio Fabio Alberti.

Il premier Matteo Renzi, ricorda in una nota, "riferendosi ai direttori generali di Asl e ospedali, ha ipotizzato un taglio da 300 a 250 mila euro del loro stipendio. Valori economici più o meno in linea con quelli dei manager che dirigono aziende ad alta complessità e con fatturati che arrivano a superare il miliardo. Peccato che nelle aziende sanitarie pubbliche la realtà sia ben diversa, con Dg di Asl e ospedali ancorati da anni a una retribuzione media di 136 mila euro. Meno di quanto prendono i loro più stretti collaboratori, ossia i medici capi dipartimento, e oltre la metà di quanto percepito nel privato da chi conduce aziende di analogo peso".

"E a proposito della proposta governativa di fissare tetti alle retribuzioni - conclude Alberti - è bene ricordare che i Dg un limite lo hanno già : sono i 300 milioni di lire, ossia 150 mila degli attuali euro, stabiliti da un Dpcm del 2001".

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