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Sanita': Smi su Convenzioni, risolvere nodi 'tecnici' prima di approfondire

11 aprile 2014 | 18.01
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Roma, 11 apr. (Adnkronos Salute) - Risolvere alcuni nodi 'tecnici' prima di addentrarsi nel merito della trattativa sul rinnovo delle Convenzioni dei medici del territorio. Lo chiede il Sindacato dei medici italiani (Smi) che ha partecipato oggi alla prima riunione con la Sisac sulle Convenzioni della medicina del territorio e delle cure primarie, della specialistica ambulatoriale e della pediatria di libera scelta. Lo Smi era presente in tutte le aree: per la medicina generale con Maria Paola Volponi e Anna Rita Ecca, quindi nella delegazione di Fespa (la federazione della specialistica che raccoglie diverse sigle del settore) con Cosimo Trovato, e in quella di Smi-Unp con Silvia Petralli.

"Due - ha spiegato Maria Paola Volponi, responsabile nazionale della medicina generale - i nodi da risolvere, prima di entrare nelle prossime settimane nel merito del documento presentato dalla Sisac: da un alto la necessità di risolvere il problema dei diritti sindacali, messi in discussione in diverse Asl a causa di un’errata interpretazione di un’ordinanza del Tribunale di Roma, dopo uno sciagurato, e sbagliato, ricorso presentato dalla Fimmg. Dall’altro il rifiuto di una logica autoreferenziale che porta la maggiore organizzazione del settore a chiedere tavoli separati di contrattazione. Un approccio esclusivo che stride con la gravità della situazione della sanità italiana e con la tanto proclamata necessità di fare integrazione e rete. Abbiamo bisogno ora di maggiore senso di responsabilità, della fine del collateralismo e di ricominciare a pensare in modo unitario per il bene dei medici e per una modernizzazione reale dei servizi per i cittadini".

"Incomprensibile, poi, che si cerchi in questa sede anche di discutere del nodo dello stato giuridico dei professionisti del territorio – continua la dirigente Smi – argomento che si deve trattare in altri ambiti, partendo da quello squisitamente politico e parlamentare e, quindi, normativo. Rischiamo solo di perdere del tempo. Ci rivedremo a maggio – conclude Volponi – già in quella occasione attendiamo dalla Sisac rassicurazioni e atti concreti sul diritto di fare sindacato per i medici di medicina generale. È una questione di democrazia".

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