Milano, 28 apr. (Adnkronos Salute) - "Il Servizio sanitario regionale non può essere l'anello debole della catena autorizzativa, come dimostra l'esistenza di altre tre vicende simili a Stamina, dichiarate nell'audizione di oggi, dove per fortuna la regione Lombardia non è coinvolta. Le Regioni devono procedere verso una rafforzata integrazione di tutte le competenze che riguardano la ricerca". E' il commento di Umberto Ambrosoli, Patto Civico, sulla seduta odierna della Commissione di Indagine in cui sono stati sentiti i vertici di Aifa sul caso Stamina. "Resta la gravità degli errori commessi dal sistema Lombardia nel caso Stamina: essi ci ricordano che, nell'ambito della più generale riforma istituzionale che vive il nostro paese, c'è anche un "Titolo quinto" che riguarda il Sistema sanitario".
"La relazione di Aifa - evidenzia Ambrosoli - è davvero di straordinaria chiarezza, puntualità e documentazione, e non nasconde certo la polvere sotto il tappeto: ne emerge anche che la Regione sapeva quanto stava accadendo a Brescia agli Spedali Civili". E ancora: "Al di là della cruda oggettività dei passaggi tecnici, oggi ricostruiti da Luca Pani (dg) e Sergio Pecorelli (presidente) di Aifa, è emerso chiaramente un dato politico: c'è una attività criminale che agisce ormai a livello internazionale, specula sulla ricerca medicale, riuscendo a falsifica produzione, brevetti e iter autorizzativi. E fa tutto ciò usanti vecchi e nuovi media per creare un clima sociale favorevole, anzi complice. Come si può contrastare un tale assalto alla salute dei cittadini? Occorre forse rivedere il meccanismo autorizzativo dando maggiori poteri alle agenzie regolatorie?".
Certo "il Servizio sanitario regionale non può essere l'anello debole della catena autorizzativa". "Con le "lezioni" apprese nella seduta odierna possiamo dire che la Commissione d'indagine voluta dall'opposizione ha già raggiunto il suo scopo: creare le consapevolezze per evitare che, non solo in Lombardia, ma in Italia succedano altri casi Stamina. Ora bisogna trasformare le consapevolezze in volontà".
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