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Sanita' Lazio: Anmirs, bene intesa sindacale con gruppo Idi

05 maggio 2014 | 18.09
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Roma, 5 mar. (Adnkronos Salute) - "La governance del gruppo Idi ha lavorato bene in termini di raggiungimento di obiettivi, di fatturato e ha mantenuto quanto promesso all'inizio del percorso di confronto intrapreso con la direzione centrale della Picfic: avanti così". E' con queste parole e con grande soddisfazione che la rappresentanza sindacale della dirigenza medica Anmirs commenta l'accordo appena raggiunto, al termine dell'incontro avuto oggi con la direzione centrale, nella persona di Sergio Felici.

"Otto milioni il fatturato nel mese di marzo 2014 è il primo punto nel quale partire, un risultato impensabile un anno fa quando la Governance ha cominciato ad operare chiedendo sacrifici ai medici nel percepire il proprio stipendio, inferiore al dovuto; proprio allora, nel giugno 2013 per la precisione - ricorda Donato Menichella, segretario nazionale Anmirs - si sottoscrisse un accordo per una restituzione graduale di quanto dovuto appena si fossero presentate le condizioni necessarie. Diamo atto alla governance del gruppo Idi sanità di aver mantenuto gli impegni e di aver dimostrato capacità manageriali nell'affrontare una situazione divenuta complessa e di difficile gestione; oggi il 'sistema Idi' dà garanzie di stabilità efficienza e capacità strategica".

"Guardiamo in avanti con ottimismo - ricorda Alessandro Monopoli di Anmirs - l'accordo siglato oltre a basarsi su dati concreti (l'aumento del fatturato e alla normalizzazione delle posizioni retributive) ci permette di ragionare, per il prossimo futuro, di argomenti importanti quali l’organizzazione interna e l’aggiornamento professionale. Un'equa distribuzione dei carichi di lavoro e delle risorse, la verifica costante con la governance Idi in materia di gestione organizzativa interna, meritocrazia nell’assegnazione degli incarichi di struttura, valorizzazione delle professionalità e della capacità di innovare, sono basi solide su cui costruire un futuro sereno. Avanti così, con una raccomandazione per la vendita delle strutture: no allo spezzatino, sì alla cessione di tutto il gruppo sanitario ad acquirenti capaci di dare un futuro a tutte le strutture".

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