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Sanita': Croce Rossa, -20% convenzioni in 4 anni, riforma e' salvezza

10 marzo 2014 | 13.07
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Roma, 10 mar. (Adnkronos Salute) - "Negli ultimi anni, dal 2009 al 2013, abbiamo registrato una perdita del 20% delle convenzioni. Questa riforma è quindi un passaggio fondamentale per la sopravvivenza stessa della Croce rossa italiana. Il quadro sociale è cambiato. Non vogliamo fare la fine della Kodak", l'ex colosso delle foto, finito due anni fa sull'orlo del fallimento. E' quanto afferma all'Adnkronos Salute il presidente nazionale di Croce rossa, Francesco Rocca, che respinge le critiche di chi contesta il processo di 'privatizzazione' della Cri, per effetto del decreto legislativo 178 del 2012.

La normativa, scattata il primo gennaio 2014, prevede la trasformazione di tutti i comitati provinciali e locali di Croce Rossa in associazioni di diritto privato. Dal primo gennaio 2015 anche il comitato centrale e i comitati regionali diventeranno privati. Il comitato centrale continua, e continuerà anche in futuro, a mantenere comunque funzioni di coordinamento.

"La maggior parte dei servizi dei comitati locali - spiega Rocca - sono in convenzione con i sistemi sanitari regionali e le Asl. Quando i nostri comitati devono partecipare alle gare si trovano in difficoltà, non riescono a essere competitivi, per via dei costi maggiori legati alla natura pubblica e al vincolo dell'applicazione del contratto collettivo degli enti pubblici". La privatizzazione dovrebbe invece permettere a Croce rossa di essere più competitiva. "In questi anni abbiamo perso molta strada nei confronti di privati che riuscivano a presentare offerte più basse delle nostre, anche del 20-25%. Il risultato - aggiunge Rocca - è che venivamo esclusi. Ora l'obiettivo è di invertire la rotta".

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