Padova, 11 mar. (Adnkronos Salute) - Una telemedicina da primato per l'Ulss 15 Alta Padovana che, cifre alla mano, dimostra come il futuro sia già attualità nel presidio ospedaliero di Camposampiero. Sono infatti più di 600 i pazienti dell'Ulss 15 che hanno dispositivi impiantati che permettono di essere collegati con l'ospedale h24. Un numero tale che piazza l'azienda padovana ai primi posti in Italia, a fianco di realtà come Roma e Udine, e che è destinato a crescere visto che ogni mese vengono effettuati tra i 15 e i 20 nuovi interventi per installare simili dispositivi. Il monitoraggio continuo dei pazienti ha dimostrato statisticamente di migliorare la diagnosi per alcune delle patologie più pericolose e difficili da riconoscere quali ad esempio la sincope e la fibrillazione atriale.
"La telemedicina sta dimostrando con i fatti che salva e migliora la vita dei pazienti", sottolinea il direttore generale dell'Ulss 15, Francesco Benazzi. A Camposampiero un pool di medici e infermieri monitora ogni giorno i dati inviati dai dispositivi dei pazienti, con il risultato di poter intervenire ancor prima che lo stesso assistito in cura abbia la percezione del pericolo. Un tempo il paziente scaricava volontariamente i dati che venivano poi analizzati. La novità oggi è che la persona è in collegamento h 24 con la struttura ospedaliera. Anzi, il monitoraggio è doppio in quanto la stessa casa costruttrice dei dispositivi controlla a sua volta se ci sono anomalie nei dati inviati dai dispositivi impiantati nei pazienti che possono essere defibrillatori, resincronizzatori e pacemaker.
"L'obiettivo da perseguire è quello di fare diagnosi prima possibile - aggiunge Benazzi - L'avanzamento tecnologico degli ultimi anni ha permesso lo sviluppo di piccoli monitor impiantabili sottocute (Loop Recorder) che, registrando il battito cardiaco per tutti i giorni dell'anno, hanno risolto definitivamente tale problema".