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Sanita' Lazio: Smi, discutibile accordo medicina generale tra Asl un solo sindacato

09 maggio 2014 | 19.00
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Roma, 9 mag (Adnkronos Salute) - "E' senza dubbio discutibile l'accordo siglato tra la Asl di Frosinone e una sola sigla sindacale, sulla programmazione della Casa della Salute (Cds) di Pontecorvo-Cassino". Lo sostiene Meri Nannucci, segretario aziendale Smi-Lazio, sezione di Frosinone. Secondo la sindacalista, "è un fatto decisamente grave quello di aver stipulato un documento che riguarda un servizio sanitario innovativo per l'utenza e che dovrebbe coinvolgere, per ora solo formalmente, tutti i medici di medicina generale, senza dar voce anche alle altre sigle sindacali di categoria che avrebbero avuto molto da dire invece di esser messe, di punto in bianco, di fronte al fatto compiuto".

"Il documento in questione - continua Nannucci - attribuisce ai medici di medicina generale mansioni alquanto confuse, per altro non previste né dall'Accordo collettivo nazionale nè regionale della medicina generale". Quello che si prospetta, di conseguenza, "è una confusione dei ruoli o una duplicazione di compiti tra Cds e Unità di cure primarie (Ucp), che potrebbe innescare caos organizzativo tra i camici bianchi e disorientamento tra i pazienti. Non è chiaro, infatti, in che modo il medico di assistenza primaria possa assistere pazienti di altri colleghi, senza incorrere in eventuali conflitti di natura deontologica o legale". Ed ha aggiunto. "Né tantomeno è chiaro con quali modalità e funzioni, dovrebbe affiancare gli specialisti all'interno della Cds".

Per quanto concerne la paventata chiusura dell'Unità di degenza infermieristica (Udi,) all’interno della Cds di Pontecorvo, stabilita dal Documento redatto dalla Asl di Frosinone, secondo Nannucci, "chiudere l'Udi e sostituirlo con l’Unità di cure intermedie (Uci), è una scelta inaccettabile se si considera che, l’Udi, offre da circa due anni al cittadino una copertura assistenziale 24h ore su 24h per patologie a medio/elevato livello clinico. Parliamo di un servizio essenziale per il territorio, gestito con grande abnegazione da 37 medici di medicina generale e che, per altro, ha portato un risparmio di circa 4 milioni di euro al Ssr". La sindacalista sottolinea che sarebbe stato sensato, invece, "integrare l’Unità di cure intermedie (Uci) alla già presente e funzionante Unità di degenza infermieristica (Udi), in quanto servizi radicalmente differenti proprio per tipo di assistenza".

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