cerca CERCA
Venerdì 29 Marzo 2024
Aggiornato: 10:14
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Sigo boccia incentivi a parto in casa, sbagliati e pericolosi

15 maggio 2014 | 16.04
LETTURA: 3 minuti

Sigo boccia incentivi a parto in casa, sbagliati e pericolosi

Milano, 15 mag. (Adnkronos Salute) - E' "sbagliato incentivare il parto in casa: una procedura difficile da gestire, che non rispetta i moderni requisiti di sicurezza e non risponde neanche a una logica economica". Così Paolo Scollo, presidente della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo), boccia senza appello "la decisione di alcune Regioni italiane, ultimo il Lazio, di sostenere questa scelta di coppia con un rimborso spese". Una misura che "non ha basi scientifiche e può portare a situazioni pericolose". I ginecologi chiedono quindi ai governatori "di fare un passo indietro: siamo pronti a collaborare per trovare soluzioni più idonee alla realtà del Paese, senza seguire tendenze che non ci appartengono".

"Nei Paesi del Nord Europa, quando una donna decide di partorire tra le mura domestiche - sottolinea il numero uno della Sigo in una nota - fuori dalla porta di casa viene parcheggiato un centro mobile di assistenza che rimane a disposizione per tutto il travaglio. Inoltre, viene riservato un posto nell'ospedale più vicino. Senza queste fondamentali precauzioni, dare alla luce un bambino in casa diventa estremamente rischioso". Perché "anche il parto all'apparenza più tranquillo può tramutarsi da un momento all'altro in un'emergenza. Il nostro Paese non è pronto per questa pratica".

Quanto allo studio del Nice britannico (l'Istituto che in Gb valuta il rapporto costi-benefici di pratiche e terapie), secondo cui una volta soddisfatti alcuni requisiti fondamentali i rischi del parto in casa sarebbero equivalenti a quelli in ospedale, "le donne dovrebbero essere under 30, già madri, senza malattie esterne e con una gestazione perfetta", commenta Scollo. "Come Sigo - ricorda - ci stiamo battendo da anni per la chiusura dei punti nascita che rimangono sotto i 500 parti l'anno. La scelta delle Regioni che prevedono il rimborso spese percorre esattamente la strada opposta, parcellizzando in modo esponenziale i punti nascita, che diventerebbero difficilmente controllabili. Inoltre con una logica anti-economica: i risparmi si hanno se concentri i parti in meno strutture".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza