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Sanita': Cardinale, in Codice medici passi avanti ma punti ancora non chiari

19 maggio 2014 | 16.52
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Roma, 19 mag. (Adnkronos Salute) - Passi avanti, ma anche punti ancora da chiarire. Ci sono chiaroscuri nel nuovo Codice deontologico dei medici - approvato ieri a Torino dal Consiglio nazionale della Federazione nazionale degli Ordini dei medici e degli odontoiatri (Fnomceo) - secondo l'ex sottosegretario alla Salute, Adelfio Cardinale, docente emerito di Radiologia e oggi vicepresidente del Consiglio superiore di sanità che commenta, a titolo personale, la nuova 'bussola' etica dei camici bianchi.

"Si tratta - dice Cardinale all'Adnkronos Salute - di un documento di mediazione, la necessaria sintesi su materie delicate su cui è difficile trovare l'unanimità. Ma, ritengo, si siano fatti alcuni passi avanti, seppure alcuni punti avrebbero avuto bisogno di maggiore chiarezza". La mediazione ha reso '"sfumate dal punto di vista semantico" soprattutto, secondo Cardinale, le indicazioni "sull'eutanasia", parola cancellata perché il suo significato - 'buona morte' - è stato ritenuto inadeguata, mantenendo però il divieto al medico di procurare la morte anche se richiesto dal paziente. Così come 'sfumate' sono - dice ancora l'ex sottosegretario - le indicazioni sul testamento biologico. "In questi casi la formulazione poteva essere più chiara e diretta, per dare al medico riferimenti molto chiari, con meno mediazioni", dice Cardinale.

Ci sono però, nel nuovo Codice, diversi passi avanti. "In primo luogo è positiva la distinzione tra 'paziente', la persona che ha bisogno di cure, e 'assistito', ovvero chi necessita di un sostegno senza essere malato". Poi è importante l'indicazione "sulla sperimentazione, che considera come non delegabile la diretta responsabilità del medico, il quale si assume tutti i doveri anche per impedire la sofferenza animale". Fondamentale, poi la "non delegabilità della diagnosi e della terapia, esclusiva del medico. E' un elemento di grande rilevanza che definisce le precise responsabilità del camice bianco. E questo non vuol dire che non si riconosca l'importanza delle altre professioni sanitarie che concorrono nel processo di cura ma, necessariamente, sotto guida e indicazione del medico". (segue)

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