(Adnkronos Salute) - "Innanzitutto si tratta di individuare nel dettaglio i percorsi di cura alternativi - avverte Sacchetti - ed è fondamentale che a occuparsi di queste decisioni siano i Dipartimenti di salute mentale. Inoltre è da ripensare e da regolamentare con grande attenzione, e con il coinvolgimento di chi lavora sul campo, il tema della perizia psichiatrica. Si tratta di ridurre al massimo la discrezionalità delle decisioni, visto che oggi i margini sono molto elevati proprio per la mancanza di linee guida".
Secondo la Sip, "in questo modo si contribuirà anche a ridurre al minimo i rischi che persone molto ben preparate riescano, con furbizia, a utilizzare la diagnosi psichiatrica come improprio strumento di vantaggio a fini legali. In questa prospettiva, ma questo è in realtà il vero punto di partenza, è assolutamente imprescindibile identificare un percorso formativo unitario per medici specialisti, periti, magistrati e avvocati pubblici ministeri, in modo da condividere le procedure e conoscere tutti i punti chiave per evitare errori in sede periziale e di giudizio".