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Sanita': studio Assobiomedica, troppo vecchi apparecchi diagnostici Ssn (2)

24 maggio 2014 | 13.50
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(Adnkronos Salute) - "In Italia oggi non vi sono incentivi all’adozione dell’innovazione – ha detto Emilio Gianni - e non sempre si utilizzano politiche di acquisto appropriate e volte a recepire il valore delle nuove tecnologie, cosa che avviene in altri paesi europei. Molto spesso, invece, adottare una nuova tecnologia significa ridurre i tempi di attesa per analisi e risultati; aumentare la capacità di diagnosi con notevoli risparmi in termini di ospedalizzazione e per la cura dei pazienti".

"Se vogliamo restare un Paese civile sul piano sanitario - conclude - è necessario avviare un processo di sostituzione delle apparecchiature più obsolete perché le barriere all’ingresso o alla diffusione di una certa innovazione tecnologica non rappresenteranno in futuro un fattore di contenimento della spesa. La nuova direttiva comunitaria sulla mobilità sanitaria dei cittadini europei imporrà, infatti, ai governi di farsi carico dei costi per le prestazioni eseguite all’estero, qualora non fossero fruibili in Italia. Per cui la mancanza di tecnologie adeguate nel nostro Paese si tradurrebbe in ulteriori e maggiori costi che, in qualche misura, potrebbero essere evitati con un oculato ammodernamento del parco tecnologico in Italia".

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