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'Spie' di un potenziale comportamento da stalker già nell'adolescenza, dall'andrologo per prevenire

29 maggio 2014 | 17.31
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'Spie' di un potenziale comportamento da stalker già nell'adolescenza, dall'andrologo per prevenire

(Adnkronos Salute) - Scoprire già dall'adolescenza i 'segni' che individuano un potenziale stalker e mettere a punto strumenti di prevenzione. Una concreta possibilità secondo l'andrologo di Arezzo Alessandro Papini, che a Maratea, al 30esimo Congresso nazionale della Società italiana di andrologia (Sia) - propone un progetto pilota, primo al mondo, per permettere agli specialisti di andrologia di individuare un potenziale 'persecutore' attraverso alcuni segni che compaiono precocemente, individuabili con un questionario. Uno strumento su cui gli esperti della Sia si confrontano in questi giorni.

"Lo stalker non si alza al mattino e decide di essere tale. Si tratta di problemi che vengono da lontano e che, probabilmente, possono essere intercettati prima che provochino drammi ", spiega Papini all'Adnkronos Salute. "Da sempre noi andrologi vediamo persone con disagi della sfera sessuale indefiniti, in cui i confini tra fisico e psicologico si perdono. Comportamenti complessi a cui non sempre sappiamo dare risposte e su cui ci interroghiamo da tempo". Da tutto questo, dice ancora Papini, "nasce l'idea di provare a capire se possono esserci segni precoci dello sviluppo di questi atteggiamenti. Mi sono confrontato con esperti di sessuologia della Sia e insieme abbiamo messo in piedi un gruppo di studio ad hoc, a cui partecipano un criminologo, andrologi e sessuologi. Stiamo studiando il problema, letteratura, casistica".

E' stato già messo a punto il questionario, su cui si sta discutendo al congresso Sia, e si sta lavorando a "un manuale per dare a tutti gli andrologi strumenti adeguati a valutare il problema precocemente e per aiutarli a fornire ai pazienti indicazioni comportamentali. Questo per offrire agli assistiti una consulenza mirata che li aiuti a vivere la sessualità nella sua dimensione affettiva e nel rispetto della partner", aggiunge l'esperto, sottolineando che la figura dell'andrologo è sempre più quella di un medico di riferimento per l'uomo: "Può e deve essere sempre di più quello che è il ginecologo per la donna".

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