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Emilia R.: trapianto di rene numero 500 al Policlinico di Modena

05 giugno 2014 | 18.02
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Modena, 5 giu. (Adnkronos Salute) - Arrivano a quota 500 i trapianti di rene numero al Policlinico di Modena, che oggi ha festeggiato la ricorrenza con il ricordo di chi presente anche all'intervento numero uno. "Sono passati ormai circa 16 anni, ma ricordo ancora molto bene l'attesa spasmodica di quei giorni - racconta Gianni Cappelli, oggi direttore della Divisione di nefrologia, dialisi e trapianto renale dell'ospedale - Dopo mesi di preparazione finalmente arrivò la chiamata. In sala operatoria c'era la paziente, Rosa Gargiulo, una donna di grande forza d'animo, alla quale potevamo donare una seconda vita grazie al trapianto di rene. Tutto andò bene e fu il viatico migliore per costruire un futuro atteso e sperato, che oggi è una solida realtà, un punto di riferimento per tanti pazienti".

Da quel giorno molte cose sono cambiate, sottolinea il Policlinico in una nota. "Ai trapianti da cadavere si sono affiancati quelli da vivente, nel 2003 è stato realizzato il primo doppio trapianto, l'anno successivo il primo trapianto combinato fegato-rene e nel 2008 il primo trapianto in soggetti sieropositivi per Hiv. Un progressivo consolidamento che ha permesso di arrivare, solo qualche giorno fa, al cinquecentesimo trapianto di rene. Un'operazione perfettamente riuscita, eseguita su un paziente di 52 anni residente in provincia di Modena, che è già tornato a casa per la convalescenza". Dal 1998 a oggi, ogni anno sono stati eseguiti in media 31 trapianti. L'età media dei riceventi è stata di circa 55 anni, mentre l'età media dei donatori, esclusi i viventi, è stata di circa 60 anni.

"Quella di oggi è per me una giornata speciale - afferma la signora Rosa, prima paziente e ospite alla conferenza stampa organizzata oggi in ospedale per presentare il traguardo - perché prima di tutto posso evidenziare, avendolo vissuto sulla mia pelle, gli enormi vantaggi del trapianto sia in termini di qualità che di aspettativa di vita. E' importante ricordare a tutti che è fondamentale tenere alta l'attenzione sulle donazioni di organi. Un gesto di grande generosità, rispetto al quale praticamente tutti, direttamente o indirettamente, possiamo diventare potenziali attori. Tutti dobbiamo lavorare per far crescere ulteriormente la cultura della solidarietà".

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