(Adnkronos Salute) - Cresce in Italia il numero di donatori di organi e anche degli interventi salvavita effettuati. I dati ottenuti nel 2014 dalla Rete nazionale trapianti al 31 agosto 2014, proiettati sui 12 mesi, indicano un aumento dei donatori che passano da 1.318 del 2013, equivalenti a 22,2 donatori per milione di popolazione, a 1.367 del 2014, equivalenti a 22,9 pmp. Sono i dati diffusi oggi dal Centro nazionale trapianti, durante la presentazione della Giornata europea per la donazione degli organi (11 ottobre) al ministero della Salute.
I dati, sempre in proiezione per il 2014, indicano inoltre che i pazienti trapiantati sono 2.944 contro i 2.841 del 2013. Gli organi trapiantati erano 3.117 nel 2013 contro i 3.168 del 2014 (secondo i dati in proiezione aggiornati al 31 agosto). L'incremento tra i due anni è pari all'1,6% per gli organi trapiantati e al 3,6% per i pazienti.
I dati in proiezione, aggiornati al 31 agosto 2014, indicano un numero di donatori utilizzati pari a 19,3 pmp contro i 18,15 pmp del 2013; in numeri assoluti 1151 donatori utilizzati contro i 1102 dell'anno precedente. Negli ultimi 22 anni il numero di donatori utilizzati in Italia è andato via via crescendo, passando dai 5,8 donatori per milione di popolazione del 1992 ai 19,3 pmp del 2014 e, in termini assoluti, dai 239 del 1992 ai 1151 donatori utilizzati del 2014, sempre secondo i dati in proiezione aggiornati al 31 agosto scorso.
Un dato molto importante è rappresentato dalla stabilità delle liste di attesa: i pazienti iscritti in lista sono 8.937 al 30 giugno 2014, numero sovrapponibile a quello dello scorso anno. La maggior parte di questi sono in lista per ricevere un trapianto di rene (6.738). I pazienti in lista per un fegato sono 1047, quelli per un cuore 703, per un polmone 206 e per intestino 25. L'analisi dei flussi di lista dal 1 gennaio al 31 dicembre 2013 mostrano che è aumentata la sopravvivenza dei pazienti in lista di attesa per il fegato e il cuore, il secondo dato è la percentuale elevata di successo che riguarda tutti gli organi. I pazienti che escono dalle liste con un trapianto, infatti, sono tra il 70% e l'80%, un indice che dimostra un'ampia opportunità di ricevere un trapianto.
Infine, la qualità dei trapianti effettuati in Italia è migliorata notevolmente negli ultimi anni, superando in molti casi la media europea. A seguito di trapianto di cuore, ad esempio, la sopravvivenza dell'organo a un anno dal trapianto è dell'83,2% in Italia, contro l'82,2% della media europea. Per il rene, la sopravvivenza del paziente a un anno dal trapianto è del 97,2% contro il 96,3% della media Ue; la sopravvivenza dell'organo a un anno è rispettivamente del 32 e del 91,2%. Per il fegato, sopravvivenza del paziente a un anno dal trapianto dell'86,2% contro il 78% dell'Ue e sopravvivenza dell'organo dell'81,5 contro l'82,5% dell'Ue.
