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Sanità: l'esperto, diritto salute a rischio, raddrizzare rotta Ssn

18 dicembre 2014 | 14.09
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Dalla Fondazione Gimbe un documento per la tutela del benessere dei cittadini

Sanità: l'esperto, diritto salute a rischio, raddrizzare rotta Ssn

Una Carta per la tutela della salute e del benessere dei cittadini italiani, una sorta di bussola per raddrizzare la rotta del Servizio sanitario nazionale, che non naviga proprio in buone acque. "Tagli lineari, scelte politiche discutibili, conflitti istituzionali tra Stato e Regioni, scadenze del Patto per la salute non rispettate, modalità di finanziamento ed erogazione dei servizi sanitari, campanilismi professionali e aspettative irrealistiche dei cittadini hanno messo in discussione l’articolo 32 della Costituzione e i principi fondamentali del Ssn", denuncia Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, che ha messo a punto e pubblicato il documento.

Per Cartabellotta, "è anacronistico continuare a sbandierare un Ssn equo e universalistico, quando la realtà smentisce i diritti costituzionali e la legge che lo ha istituito. In questo contesto la Repubblica danneggia, invece di tutelare, la salute delle persone e rischia di compromettere la loro dignità e le loro capacità di realizzare ambizioni e obiettivi".

Attraverso la Carta, alla cui stesura hanno contribuito centinaia di professionisti sanitari e cittadini, la Fondazione intende dunque promuovere un confronto attivo con le Istituzioni e con tutti i protagonisti della sanità italiana, "per scongiurare il pericolo di perdere un modello di servizio sanitario pubblico, equo e universalistico che il mondo intero ci invidia da sempre".

Cartabellotta, interessi e opportunismi vari rendono incontrollabile sistema

"Per drizzare la rotta del Ssn - spiega Cartabellotta - bisogna acquisire piena consapevolezza che la sanità è un mercato condizionato dall'offerta, attorno al quale ruotano gli interessi di numerosi attori: Stato, Regioni e Province Autonome, aziende sanitarie pubbliche e private, manager, professionisti sanitari e cittadini, ma anche Università, industria, società scientifiche, ordini e collegi professionali, sindacati, associazioni di pazienti".

In questo affollato scenario "la combinazione di complessità, incertezze, asimmetrie informative, qualità poco misurabile, conflitti di interesse, corruzione, estrema variabilità delle decisioni professionali, manageriali e politiche - elenca l'esperto - permette a tutti gli attori un tale livello di opportunismo da rendere incontrollabile il sistema. Di conseguenza, una Sanità pubblica, equa e universalistica deve innanzitutto riallineare gli obiettivi divergenti e spesso conflittuali dei vari stakeholders, rimettendo al centro l'obiettivo assegnato al Ssn dalla legge che l'ha istitu: promuovere, mantenere, e recuperare la salute fisica e psichica di tutta la popolazione".

A questo punta la Carta per la tutela della salute e del benessere dei cittadini italiani, che fa parte del progetto 'Salviamo il nostro Ssn': é una 'declinazione' dell’articolo 32 della Costituzione e chiarisce, nero su bianco, "tutti gli aspetti che oggi condizionano la sostenibilità del Ssn: dai diritti costituzionali al finanziamento, dai rapporti tra politica e sanità alla programmazione, organizzazione e valutazione dei servizi sanitari, dal ruolo dei professionisti sanitari a quello dei pazienti, dalla ricerca alla formazione continua, dall’integrità alla trasparenza", concludono.

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