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Fecondazione: Lorenzin, registro donatori fondamentale per eterologa

20 dicembre 2014 | 18.56
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Il ministro della Salute non nasconde la soddisfazione per l'istituzione del registro nel maxiemendamento della Legge di stabilità. "E con il prossimo inserimento della fecondazione assistita nei Lea, ci saranno le condizioni perché queste tecniche siano veramente accessibili in modo omogeneo sul territorio italiano, ai cittadini di tutte le regioni"

Fecondazione: Lorenzin, registro donatori fondamentale per eterologa

“L’istituzione del Registro nazionale dei donatori era il punto centrale del decreto legge che avevo proposto lo scorso agosto per poter effettuare la fecondazione eterologa in totale sicurezza sotto il profilo sanitario, ed attuare la sentenza della Corte Costituzionale che l’ha resa legittima in Italia". E’ il commento, non privo di soddisfazione, del ministro della Salute Lorenzin, in merito all'istituzione del Registro nazionale dei donatori, approvato all'interno del maxiemendamento votato al Senato.

Si tratta di un provvedimento di natura esclusivamente sanitaria, spiega Lorenzin. "Il Registro viene istituito - precisa - secondo modalità informatiche che garantiscono, mediante l'attribuzione di un codice, l'anonimato del donatore realizzando al contempo l'indispensabile tracciabilità donatore/nato, condizione necessaria per poter applicare questa procedura di fecondazione con le garanzie di sicurezza: potremo così stabilire il numero massimo di nati da ciascun donatore e accertarci che sia effettivamente rispettato; potremo monitorare le importazioni di gameti dall’estero, evitando che ve ne siano troppe da un unico donatore; saremo sempre in grado di risalire dal nato al donatore, e viceversa, in caso di problemi di salute di uno dei due".

Adesso il lavoro potrà continuare - annuncia Lorienzin -su due binari paralleli: da una parte il ministero potrà finalmente aggiornare le linee guida della legge 40 e i decreti ministeriali collegati, e al tempo stesso su alcuni aspetti eticamente problematici il Parlamento potrà comunque intervenire, con i tempi necessari. "Sono convinta che, con il Registro nazionale dei donatori e con il prossimo inserimento della fecondazione assistita nei Lea, ci siano le condizioni perché queste tecniche siano veramente accessibili in modo omogeneo sul territorio italiano, ai cittadini di tutte le regioni".

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