"Renzi può avere ragione nei numeri, 22 Asl sono troppe ma occorre ragionare sul bacino di utenza delle Regioni - spiega all'Adnkronos salute Coiro, direttore generale dell'Azienda ospedaliera S.Giovanni di Roma - nel Lazio non sarebbe possibile un accorpamento o un taglio con un popolazione così numerosa per ogni distretto sanitario"
"Non è una bocciatura, ma un'ipotesi difficile da attuare e i cui risultati e risparmi si potrebbero avere tra diversi anni". E' il giudizio di Ilde Coiro, coordinatore regionale della Fiaso, la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, su quanto osservato ieri dal premier Matteo Renzi durante la presentazione del Def in merito a realtà nel Paese dove ci siano regioni con 7 province e 22 Asl. Troppe per il premier. "Renzi può avere ragione nei numeri, 22 Asl sono troppe ma occorre ragionare sul bacino di utenza delle Regioni - spiega all'Adnkronos salute Coiro, direttore generale dell'Azienda ospedaliera S.Giovanni di Roma - nel Lazio non sarebbe possibile un accorpamento o un taglio con un popolazione così numerosa per ogni distretto sanitario".
"La Toscana ha fatto un riduzione importante delle aziende sanitarie portandole a tre - ricorda Coiro - ma l'ha programmato in un certo modo. Non è un percorso semplice e i risultati in termini di risparmi si vedranno tra qualche anno. A meno che l'obiettivo non è tagliare lo stipendio dei direttori generali della aziende, ma - chiosa - prendiamo meno di un medico direttore di dipartimento".