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Sanità: Giulia Veronesi passa dall'Ieo del padre all'Humanitas

15 aprile 2015 | 11.47
LETTURA: 5 minuti

La quinta figlia dell'oncologo dirigerà i programmi di Chirurgia robotica all'Irccs di Rozzano. Chirurga toracica, esperta nella diagnosi e nella cura dei tumori al polmone, svilupperà bioscreening e interventi 'soft' . Papà Umberto benedice la decisione: "I ragazzi devono camminare da soli"

Giulia Veronesi
Giulia Veronesi

Giulia Veronesi, figlia dell'oncologo Umberto, passa dall'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano - fondato dal padre - all'Irccs Humanitas di Rozzano, dove guiderà la sezione di Chirurgia robotica all'interno della Chirurgia toracica diretta da Marco Alloisio. Chirurgia robotica applicata al tumore polmonare, ricerca traslazionale e screening sono i principali ambiti di ricerca della specialista.

Una scelta di indipendenza che, a quanto apprende l'AdnKronos Salute dall'entourage dello scienziato, viene 'benedetta' da papà Umberto che approva la voglia della figlia di camminare da sola e di cercare la sua strada. "E' giusto che i ragazzi trovino una loro dimensione, prendendo le decisioni migliori per il loro futuro e la loro carriera", è convinto l'ex ministro della Sanità. Quello con l'Ieo non sarà comunque un addio, perché secondo gli accordi la giovane continuerà a seguire i programmi di ricerca avviati nell'Irccs di via Ripamonti.

Giulia Veronesi, classe 1969, 46 anni il prossimo 18 agosto, quinta dei 7 figli dell'oncologo Umberto, entra a far parte di "un'équipe che si occupa delle problematiche chirurgiche del distretto toracico, in particolare delle neoplasie primitive e metastatiche del polmone, utilizzando le tecniche più innovative e mininvasive in campo chirurgico - sottolineano dall'Istituto clinico di Rozzano - e gli orientamenti più moderni negli schemi sia di diagnosi", anche con bioscreening, "sia di trattamento, in stretta collaborazione con l'Oncologia medica e la radioterapia dell'Humanitas Cancer Center diretto da Armando Santoro".

"La dottoressa Veronesi - spiega Alloisio - è tra i pochi chirurghi in Italia esperti di robotica applicata alle patologie oncologiche del torace. Questa sua competenza si inserisce perfettamente all'interno di un'équipe da sempre, fin dai tempi del mio maestro Gianni Ravasi, contraddistinta da una cultura dell'innovazione chirurgica all'insegna della mini-invasività (minitoracotomia e videotoracoscopia): l'approccio mininvasivo per la cura del tumore polmonare è particolarmente importante in un'epoca di sempre maggiore diffusione delle metodiche di prevenzione e di screening con la Tac a basso dosaggio, in grado di identificare tumori sempre più piccoli in pazienti spesso asintomatici, per i quali è fondamentale privilegiare la qualità di vita".

Il nuovo arrivo "ci permette di rafforzare la nostra attività di ricerca", aggiunge Alloisio. "Humanitas - ricorda - è all'avanguardia sul fronte della prevenzione secondaria (screening): un esempio è 'Dante', il programma di ricerca sulla diagnosi precoce dei tumori del polmone messo a punto dalla nostra Unità operativa e finanziato dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori".

"La presenza in Humanitas di un Centro di ricerca riconosciuto a livello internazionale, guidato dal professor Alberto Mantovani, consente una virtuosa collaborazione tra medici e ricercatori preclinici - dichiara Giulia Veronesi - Focus dei miei studi, avviati all'Istituto europeo di oncologia con il quale manterrò una stretta collaborazione, è il cosiddetto bioscreening: la messa a punto di un test di anticipazione diagnostica del tumore polmonare basato sull'individuazione di particolari marcatori molecolari, i microRna, nel siero di persone maggiormente a rischio di tumore (fumatori, ex fumatori, soggetti con familiarità o esposizione per motivi di lavoro ad agenti cancerogeni), per favorire strategie di prevenzione personalizzate".

"Il mio impegno - prosegue la chirurga - sarà anche promuovere sul territorio, con il supporto delle Istituzioni, la diffusione della Tac torace di screening, seguendo l'esempio degli Stati Uniti dove è ormai un test coperto da finanziamenti pubblici e privati". Sul fronte della chirurgia, "sono molto contenta di portare le mie competenze in ambito robotico in Humanitas. Una realtà che, grazie anche alla presenza dell'università (da quest'anno l'Irccs di Rozzano ha attivato un suo ateneo privato, ndr), consente il continuo confronto con gli studenti".

Il robot-chirurgo "rappresenta un'evoluzione tecnologica estremamente sofisticata della tecnica video-toracoscopica tradizionale: i vantaggi sono la visione tridimensionale del campo operatorio, una maggiore precisione dei movimenti e il più semplice uso degli strumenti, legato alla vasta possibilità di angolazione all'interno del torace. La chirurgia robotica coniuga la bassa invasività dell'intervento con la radicalità di asportazione di tumori polmonari, del timo o dell'esofago". Oltre a Giulia Veronesi - ricorda Humanitas - di recente sono entrati in Istituto anche Giorgio Guazzoni, responsabile di Urologia e docente di Humanitas University; Giulio Maira, neurochirurgo; Efrem Civilini, responsabile di Chirurgia vascolare; Savino Bruno, responsabile del Dipartimento di medicina interna e docente di Humanitas University.

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