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Salute: comprato online 1 integratore su 10, +20% nel 2015

27 giugno 2015 | 13.38
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Salute: comprato online 1 integratore su 10, +20% nel 2015

Boom dell'acquisto di integratori alimentari online. Uno su 10 viene ormai comprato via web, con un aumento del 20% solo nel 2015. In generale il mercato degli integratori è in continua crescita (+7,3%), e nei primi mesi dell'anno l'Italia si è guadagnata il primato di vendita in Europa occidentale con un giro d'affari pari a 2,3 miliardi di euro. A scattare la fotografia è l'Osservatorio PoolPharma Research, che avverte i consumatori del pericolo di incappare in prodotti contraffatti potenzialmente rischiosi per la salute. Basti pensare che, sui canali illegali, 7 integratori su 10 risultano 'taroccati'. Gli integratori alimentari, precisano gli esperti, vanno in ogni caso sempre considerati un supplemento della dieta e assunti dietro consiglio di medici e farmacisti.

Ogni anno - ricorda una nota - nella Penisola vengono vendute più di 170 milioni di confezioni di integratori alimentari (dati 2015 IMS Health Incorporated). Un'impennata di consumi che riflette la corsa al benessere, anche a fronte di un allungamento dell'aspettativa di vita. Secondo l'ultima rivelazione di Eurisko-Federsalus, l'utilizzo di integratori multivitaminici negli ultimi 15 anni è raddoppiato e oggi ne fanno uso 8 italiani su 10. In particolare sono in crescita gli energetici, insieme ai prodotti che aiutano a perdere peso e a mantenere sotto controllo il colesterolo.

Sette italiani su 10 chiedono che gli integratori alimentari siano sicuri. Eppure solo uno su 4 segue il consiglio del farmacista, mentre il 30% acquista via Internet o esprime l'intenzione di farlo, per risparmiare e avere più scelta. Dati, questi ultimi, emersi da un'indagine condotta da Unc (Unione nazionale consumatori) in collaborazione con Aiipa (Associazione italiana industrie prodotti alimentari). Gli addetti ai lavori invitano perciò a diffidare dei canali distributivi sospetti, in primis il 'bazar virtuale' del web.

"Oggi il 90% degli integratori passa per la farmacia, che resta il principale canale di vendita" e rappresenta "una garanzia di sicurezza per i consumatori", sottolinea Camilla Pizzoni, responsabile Divisione ricerca e sviluppo di PoolPharma. Tuttavia "è sempre più diffusa la vendita online" e in questo caso "bisogna fare attenzione al tipo di integratore che si va ad acquistare: è necessario che il prodotto sia qualificato, e che alle spalle ci sia un'azienda produttrice certificata dal ministero della Salute. Esistono infatti sostanze che non si possono utilizzare negli integratori - ammonisce - e purtroppo online si possono trovare, anche per importazione parallela, prodotti che contengono sostanze dopanti".

In Italia sulla produzione di integratori alimentari vige un controllo serrato da parte del ministero della Salute, e vi è una sorveglianza attiva da parte delle farmacie che informano il consumatore su eventuali interazioni con altri medicinali. Nell'era 2.0, però, il rischio di imbattersi in prodotti contraffatti è sempre dietro l'angolo come dimostrano per esempio i sequestri da parte dei Nas.

Nel novembre 2014 - prosegue la nota - i carabinieri della salute di Firenze e Bologna hanno sequestrato 141 confezioni di un integratore alimentare contenente di metilammina (Dmaa), e 93 etichette a 3 aziende che importano e vendono questi prodotti agli sportivi. Integratori vietati sono spesso venduti liberamente su Internet da grandi operatori dell'e-commerce, anche se non rispondono ai requisiti di sicurezza stabiliti in Europa e negli Usa. Siti apparentemente insospettabili, sui quali si può fare shopping in modo molto semplice.

Come difendersi, dunque, dall'insidia della contraffazione? "E' sufficiente seguire alcune semplici regole", consigliano gli esperti del settore . "In primo luogo leggere accuratamente l'etichetta che deve riportare il nome delle categorie di sostanze nutritive o degli altri componenti del prodotto, la dose raccomandata per l'assunzione giornaliera e l'effetto nutritivo o fisiologico attribuito al prodotto".

"Gli stabilimenti di produzione e confezionamento sono stabiliti dal ministero della Salute che revisiona periodicamente il Piano di vigilanza degli integratori". La seconda buona prassi, pertanto, è quella di "consultare il sito del ministero, dove si trovano gli elenchi delle sostanze autorizzate e le relative indicazioni per la salute".

In ultimo "è bene identificare l'azienda produttrice sul Registro nazionale degli integratori, che comprende anche l'elenco delle società che hanno notificato i prodotti al ministero della Salute italiano, e verificare l'identità del venditore. Sul sito in cui si acquista il prodotto dovrebbero figurare la sede legale dell'azienda, la partita Iva, un eventuale numero verde e/o l'esistenza di un servizio post-vendita e di assistenza al consumatore".

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