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Vaccini: Lorenzin, questione di sicurezza nazionale

21 ottobre 2015 | 17.15
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Vaccini: Lorenzin, questione di sicurezza nazionale

Quella dei vaccini "è una questione di sicurezza nazionale, di salute pubblica". Lo ha sottolineato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, rispondendo al question time alla Camera a una serie di interrogazioni sulla copertura vaccinale nel nostro Paese.

"Vaccinare vuol dire investire sul benessere, è la misura di prevenzione più efficace e innocua", ha affermato Lorenzin, ribadendo che "come ministero ce ne stiamo occupando in modo molto forte ormai da anni. Abbiamo presentato il nuovo Piano nazionale vaccini, che è all'esame della Conferenza delle Regioni, e spero possa passare al più presto".

Per il ministro, "l e risorse per garantire la copertura vaccinale su tutto il territorio nazionale si devono e si possono trovare. Cominciamo a fare campagne di informazione e di copertura anche su nuove patologie che possono emergere o riemergere sul territorio".

"Sulla questione della possibilità che sia previsto il divieto di frequentare la scuola dell'obbligo ai bambini non vaccinati, ricordo che la normativa vigente prevede che, in mancanza della certificazione comprovante l'avvenuta vaccinazione, il dirigente scolastico comunichi entro 5 giorni all'Asl di competenza la situazione. Il sistema fa quindi scattare l'allerta e consente all'Asl di intervenire senza pregiudicare il diritto dei bambini. Ogni eventuale modifica del sistema, finalizzata a rendere maggiormente efficace la copertura vaccinale, non può che essere rimessa al Parlamento", ha presisato Lorenzin.

Quanto all'ipotesi di sanzioni per i medici poco inclini a vaccinare gli assistiti, "l'ordiamento vigente attribuisce ai soli Ordini professionali il potere di disciplinare sui medici - ha ricordato il ministro - e pertanto spetta ai soli Ordini valutare se e quando una mancata prestazione sanitaria posso tradursi un comportamento deontologicamente non corretto".

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