“L’obiettivo per me è quello nei prossimi 3 anni di eradicare l’epatite c dall’Italia. Una malattia che possiamo iniziare a dire sconfitta per tutti gli italiani”. È quanto ha affermato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin in collegamento telefonico al III Forum della Salute organizzato da Senior Italia FederAnziani a Rimini. In riferimento ai recenti atti terroristici che stanno sconvolgendo l’Europa e non solo, il ministro - sottolineano gli organizzatori - ha auspicato "grande inno alla vita da parte di FederAnziani contro il terrorismo e contro chiunque pensi di poterci minacciare e di mettere in discussione il nostro stile di vita".
"Proprio ieri abbiamo permesso con un nuovo emendamento alla Stabilità sull’epatite C - ha aggiunto Lorenzin - di dare maggiore sicurezza nell’erogazione di questo farmaco. Ci siamo impegnati in modo che tutte le Regioni dessero il farmaco a decine di migliaia di persone e così accadrà anche nel prossimo anno. L’obiettivo per me è quello nei prossimi 3 anni di eradicare l’epatite c dall’Italia. Una malattia che possiamo iniziare a dire sconfitta per tutti gli italiani. Sono convinta che molti di voi – ha proseguito il ministro rivolgendosi alla platea - hanno parenti e amici malati di epatite C o che sono morte. Questo non deve più accadere e dobbiamo riuscire a sconfiggerla. Abbiamo messo i soldi, ora è un tema solo di organizzazione”.
"Altro elemento – ha sottolineato Lorenzin - che abbiamo messo nella Legge di Stabilità è il fatto che abbiamo disegnato dei piani di rientro per gli ospedali in deficit. In questi anni i commissariamenti delle Regioni cercavano più che altro di sistemare i conti delle Regioni, cosa necessaria ma non sufficiente perché la qualità è scesa. Invece ora con i piani di rientro per gli ospedali entriamo chirurgicamente dove le cose non funzionano. Diamo degli strumenti alle Regioni attraverso un piano di affiancamento di tre anni degli ospedali in deficit economico ma anche per gli ospedali che non garantiscono i Lea e non rispettano gli standard qualitativi. E - ha concluso - se entro 3 anni l’ospedale non è migliorato, il direttore o il manager decadono automaticamente, ovvero vanno a casa”.
