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Sanità: la seconda vita di Azzurra, neonata in culla vita Abbiategrasso

14 aprile 2016 | 16.15
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Azzurra nell'incubatrice, il primario neonatologo di Magenta Luciana Parola e un'infermiera
Azzurra nell'incubatrice, il primario neonatologo di Magenta Luciana Parola e un'infermiera

I medici l'hanno chiamata Azzurra, un nuovo nome per la sua seconda vita. Azzurra, perché i primi ad accorrere e a occuparsi di lei - una neonata di pochi giorni, di carnagione chiara e 2,1 kg di peso - sono stati i volontari della Croce Azzurra, con cui è collegata la Culla per la vita di via De Amicis ad Abbiategrasso. Era la prima volta che sentivano suonare quell'allarme, la prima volta che nel centro alle porte di Milano una neonata viene abbandonata in questa nuova versione della ruota degli esposti, inaugurata nel 2009 dal Centro di aiuto alla vita Abbiategrasso/Magenta.

Quando l'hanno vista, adagiata all'interno dell'incubatrice riscaldata posta dietro una saracinesca che si apre schiacciando un pulsante, "era nuda ma ben avvolta in due asciugamani e una copertina". "Pulita, ben tenuta e con il cordone ombelicale ben trattato", riferisce all'AdnKronos Salute Luciana Parola, primario di Neonatologia dell'ospedale Giuseppe Fornaroli di Magenta, dove la neonata è stata trasferita dopo il ritrovamento. E' arrivata nel pronto soccorso magentino intorno alle 23.45 di mercoledì 13 aprile, in ambulanza dopo che i volontari hanno allertato il 118.

Le sue condizioni generali erano e sono buone. "Quando l'abbiamo presa in carico aveva solo la glicemia un po' bassa, ma le abbiamo dato del latte e si è rialzata - spiega Parola - Sta bene. Certo, dobbiamo fare tutti gli accertamenti per avere un quadro approfondito e completo. Pensiamo che non sia proprio appena nata, potrebbe avere intorno a una settimana di vita. Sembrerebbe caucasica, chiara di carnagione. Non ha tratti somatici che potrebbero far pensare a una straniera, potrebbe essere anche italiana. E nonostante sia un po' piccola, visto il basso peso, dalla visita a cui l'abbiamo sottoposta ci sembra che sia nata a termine".

A febbraio il caso di Giovanni, lasciato in quella del Policlinico di Milano

Azzurra - per la precisione 'Azzurra Azzurra', un doppio nome in assenza di un cognome - è solo da poche ore nell'ospedale di Magenta. Si trova in incubatrice nella Patologia neonatale, ma è già circondata dalle attenzioni e dal calore di tutto il personale del reparto. "Il suo arrivo ha suscitato una profonda commozione in tutti noi", confida Parola. Commozione e "gioia, perché è una bimba probabilmente nata in una situazione di grossa difficoltà familiare, ma i suoi genitori hanno scelto di metterla in un luogo sicuro dove potessero prendersi cura di lei. Ogni anno nel nostro ospedale una o due mamme decidono di non tenere i loro bambini scegliendo il parto in anonimato. Arrivare a lasciare una neonata nella culla per la vita è sintomo di un disagio grande, e l'idea che ci sia stato un senso di solidarietà che permette di accudire questi bambini in sicurezza, evitando esiti ben peggiori, ci rasserena".

La storia di Azzurra segue a pochi mesi di distanza quella di Giovanni, il bimbo lasciato il 1 febbraio di quest'anno in un'altra Culla per la vita lombarda, quella del Policlinico di Milano presso la clinica Mangiagalli. Al momento del ritrovamento della bimba, spiega il primario, sono state subito avvisate le Forze dell'ordine. "Noi abbiamo fatto, come da procedura prevista in questi casi, la segnalazione alla direzione sanitaria e al Tribunale per i minorenni - spiega Parola - Ci diranno cosa fare. Per ora la piccola è da noi e ci vorranno due o tre giorni per completare le ecografie e tutti gli esami di controllo a cui la stiamo sottoponendo".

Un pensiero la dottoressa lo riserva alla mamma della neonata "che sicuramente sarà stata molto in crisi, ma l'ha curata e nutrita bene. Questo ci conforta e speriamo che riesca a essere un po' più serena, sapendo che Azzurra è in buone mani e molto probabilmente verrà adottata da una famiglia che la desidera".

Tra i primi a prendere in mano il caso il capitano della Compagnia dei carabinieri di Abbiategrasso, Antonio Bagarolo: "Siamo intervenuti immediatamente per escludere segni di violenze e maltrattamenti. E così è stato. Quello di questa notte è stato un intervento emozionante", ha affermato in conferenza stampa all'ospedale di Magenta. "Sapere che la bimba sta bene mi rende molto felice - ha dichiarato Massimo Lombardo, direttore generale dell'Asst Ovest Milanese - Ora è accudita nel reparto di Neonatologia, una delle eccellenze dell'ospedale di Magenta".

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