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Donna incinta muore al Policlinico di Milano, familiari presentano esposto in Procura

29 aprile 2016 | 20.35
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Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Una donna incinta di due gemelli, al sesto mese di gravidanza, è morta ieri nel primo pomeriggio alla clinica Mangiagalli del Policlinico di Milano e con lei sono morti anche i due piccoli che portava in grembo. I familiari hanno presentato un esposto in procura. Originaria della Valtellina, 35 anni, si era sottoposta a una procedura di procreazione medicalmente assistita seguita dagli specialisti dell'ospedale San Raffaele. Da quanto emerge la donna aveva già avuto una minaccia di aborto: per questo motivo, dal 13 al 21 aprile scorso, era stata ricoverate al San Raffaele. E al pronto soccorso dello stesso ospedale la 35enne si era rivolta lo scorso 25 aprile. Qui è stata visitata sia da ginecologi chirurgici che ostetrici: solo dopo tutte le visite e gli esami necessari è stata dimessa.

Il giorno successivo la 35enne è andata, da sola, in Mangiagalli dove è stata poi ricoverata, ma nella mattinata di ieri ha mostrato i segni di una grave emorragia improvvisa. A quanto si apprende, è morta in pochi minuti, nonostante l'intervento immediato dei medici con un cesareo d'urgenza. I suoi gemellini sono invece nati morti. Sul caso, fa sapere la direzione del Policlinico di Milano, contattata dall'AdnKronos Salute, "abbiamo immediatamente avviato un'indagine interna per ricostruire ogni dettaglio della vicenda, e i nostri operatori hanno sin da subito dato la loro piena collaborazione alla magistratura per tutti i rilievi del caso".

Ora, prosegue la direzione, "bisogna attendere l'esito delle indagini, per fare luce e capire se questa tragedia rientra in quei casi, per fortuna pochissimi, in cui la medicina non è purtroppo in grado di evitare l'inevitabile. Siamo tutti vicini alla famiglia in questo momento di gravissima perdita, così come siamo accanto alla nostra squadra di esperti per dare loro tutto il nostro appoggio. Abbiamo piena fiducia nell'operato dei nostri medici e delle nostre ostetriche, che hanno reso il nostro ospedale uno dei migliori e più sicuri punti nascita d'Italia. Non a caso la donna ci era stata affidata da un'altra struttura, proprio perché siamo punto di riferimento per gravidanze in cui sono possibili complicazioni".

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