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Milano. Biblioteca di storia della medicina top d'Europa apre ai ricercatori

16 novembre 2016 | 20.08
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In un caveau del Policlinico di Milano 500 anni di storia della medicina in 3 km di scaffali (foto AdnKronos Salute) - Adnkronos Salute
In un caveau del Policlinico di Milano 500 anni di storia della medicina in 3 km di scaffali (foto AdnKronos Salute) - Adnkronos Salute

In pochi metri quadrati, 500 anni di storia della medicina che scorrono come un film lungo 3 km (lineari) di scaffali, tra le pagine ingiallite, dipinte, scritte a mano, stampate, di libri unici. E' la collezione del Policlinico di Milano, la Biblioteca storica di medicina dell'antico Ospedale Maggiore, "la biblioteca ospedaliera più importante d'Europa", assicurano gli esperti. Da oggi questo pezzo di storia custodito in un caveau dall'Irccs apre per la prima volta alla consultazione degli studiosi, che avranno a disposizione oltre 100 mila volumi realizzati tra la fine del Quattrocento e la seconda metà del Novecento. Valore stimato: 9 milioni di euro. La biblioteca ospedaliera era diventata inaccessibile nel 1943, a causa dei bombardamenti della Seconda guerra mondiale.

Oggi l'inaugurazione della nuova 'casa' allestita per questi libri. Un locale al piano seminterrato del Palazzo Uffici del Policlinico, in via Sforza 28, dove scorrono, spostati da piccole manopole, scaffali carichi di rarità. Dalle tavole anatomiche di Andrea Vesalio - che nell'ateneo di Padova con le sue rivoluzionarie dissezioni spostò il focus dell'anatomia dalla 'teoria scritta' al corpo - al primo libro medico al mondo con illustrazioni a colori, cioè l'edizione milanese del 1627 del 'De lactibus sive Lacteis venis' di Gaspare Aselli, scopritore dei capillari linfatici. Un tesoro storico e scientifico che è solo una piccola parte del patrimonio culturale dell'ospedale, talmente sconfinato che "spesso per troppo tempo è stato accumulato in stanze buie", sottolinea il presidente della Fondazione Policlinico, Marco Giachetti, "e che ci stiamo impegnando per restituire alla città".

La biblioteca è il primo passo. "Fino a oggi i libri di medicina sono stati e sono il tramite di un sapere che nei secoli si è sempre più via via arricchito, divenuto multiforme, specializzato, ma sempre inscritto per statuto in un'etica della salute totalizzante, globale - spiega lo storico della medicina Giorgio Cosmacini nella sua lettura magistrale - E di questa visione globale l'ospedale Maggiore di Milano è stato ed è per tradizione protagonista, a partire dalla corsia della sua antica Crociera e dalla sua coeva libreria che oggi torna a risplendere nella sua nuova sede della bibilioteca".

L'inaugurazione di oggi, commenta l'assessore lombardo alle Culture, identità e autonomie Cristina Cappellini, che ha tagliato il nastro con i vertici del Policlinico, "è riprova delle soddisfazioni che la cultura ci sa dare in Lombardia. In un momento di difficoltà economiche e sociali come questo, far rinascere e riconsegnare alla comunità un patrimonio di questo valore è segno di passione e un atto di quel coraggio insito in Milano e nella regione, insieme alla generosità e all'operosità. C'è qui una stratificazione di saperi e di uomini che hanno reso grande la città, si respira la storia della cultura locale. Noi lavoriamo tanto in questa direzione, per l'identità e per riannodare i legami con il territorio".

Tra i volumi più preziosi, spiega durante l'inaugurazione Paolo Galimberti, direttore dei Beni culturali della Fondazione Ca' Granda Policlinico, "la biblioteca custodisce il 'De virtutibus herbarum', un compendio sulle proprietà officinali delle piante pubblicato nel 1482, rarità come alcuni periodici editi tra Ottocento e Novecento, da Pietroburgo a Tokyo". Il volume più antico è di Bartolomeo Montagnana, 'Medicinale opus excellentissimum' nell'edizione padovana del 1476, e fa parte di una serie di 6 incunaboli (ovvero di documenti stampati con la prima tecnologia a caratteri mobili). Sono invece 33 le cosiddette 'cinquecentine', opere a stampa realizzate nel XVI secolo.

Ma a rendere speciale la raccolta del Policlinico sono "la sua estensione e completezza, che ne fanno una collezione unica nel suo genere", sottolineano gli esperti. Data la vastità, solo negli ultimi anni è stato possibile completare la ricognizione di tutti i volumi e il loro trasporto in sicurezza. E il luogo in cui sono custoditi ora i libri (nello stesso edificio dove si trova anche l'Archivio storico dell'Ospedale Maggiore), è stato realizzato grazie a un contributo di 129.700 euro da parte di Giancarlo Cesana, presidente 2010-2015 della Fondazione Policlinico, e con un contributo di 80 mila euro da parte della Fondazione Cariplo che, spiega Remigio Moratti della Commissione centrale di beneficienza della Fondazione, "per il mondo della cultura ha messo in campo oltre 10 mila progetti dal '90 a oggi, investendo 980 milioni di euro".

Oggi è stato Cesana, insieme a Giachetti, a scoprire la targa all'ingresso della biblioteca rinata. L'ex presidente racconta il momento in cui ha passato in rassegna il maxi patrimonio del Policlinico: "Mi è venuta l'ansia di metterlo a posto, seppur non alla perfezione, per farlo passare da una condizione di degrado e dispersione a una condizione di sviluppo. La biblioteca ha un valore inestimabile e sono contento che si sia riusciti a dare una prospettiva a quello che c'è. La storia della medicina in Italia ha una grande tradizione. Fino al 1600 praticamente tutti i nomi erano italiani. Ma abbiamo dimenticato. Invece avere una base storica è fondamentale perché la storia racconta con i fatti, che sono più importanti delle interpretazioni".

Adesso è disponibile anche online (al link goo.gl/JzV4cy) il catalogo digitale (si parte da 12 mila schede) delle opere custodite nella biblioteca, nata ufficialmente nel 1846, raccogliendo i volumi già presenti in ospedale dal principio del XVI secolo e grazie al testamento del dottor Carlo Dell'Acqua, che donò i propri 3 mila volumi e un capitale (50 mila lire annue) per incrementare la collezione. I fondi si sono poi ampliati grazie a numerose donazioni, acquisti e scambi di periodici con la rivista 'L'Ospedale Maggiore'.

Al nucleo originario si affiancano altre raccolte: la biblioteca della Clinica ostetrico-ginecologica 'Luigi Mangiagalli', creata nel 1906; la biblioteca della Farmacia ospedaliera; la biblioteca della Fondazione 'Mario Donati', acquistata nel '73, e fondi di minor dimensione, tra cui le raccolte pervenute per donazione negli ultimi decenni: Plìteri, Piraino, Davanzo, Fossati, Cattaneo, Faes-Belgrado. L'accesso alla consultazione dei libri è possibile agli studiosi su prenotazione. "Speriamo - conclude Giachetti - diventi nuova linfa per le ricerche di tanti studiosi".

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