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Nel nuovo Piano più vaccini senza ticket e sanzioni a medici anti-vax

19 gennaio 2017 | 18.04
LETTURA: 3 minuti

Una vaccinazione AFP PHOTO PHILIPPE HUGUEN - AFP
Una vaccinazione AFP PHOTO PHILIPPE HUGUEN - AFP

Più vaccini senza ticket e possibili sanzioni ai medici anti-vax. Questi alcuni punti chiave del Piano nazionale della prevenzione vaccinale 2017-2019, cha ha incassato il sì unanime delle Regioni.

Le nuove vaccinazioni previste sono l'anti-meningococco B e rotavirus (primo anno di vita), anti-varicella, anti-Hpv anche per i maschi undicenni, antipolio e anti-meningococco tetravalente per gli adolescenti, anti-pneumococco e vaccino per l'Herpes Zoster negli anziani, con l'obiettivo di aumentare progressivamente negli anni la copertura contro queste patologie.

Sono 12 gli obiettivi fissati dal piano. Oltre a mantenere lo stato polio-free, raggiungere lo stato morbillo-free e rosolia-free, si punta a "garantire l'offerta attiva e gratuita delle vaccinazioni nelle fasce d’età e popolazioni a rischio indicate, anche attraverso forme di revisione e di miglioramento dell’efficienza dell’approvvigionamento e della logistica del sistema vaccinale", "aumentare l’adesione consapevole alle vaccinazioni nella popolazione generale", "contrastare le disuguaglianze, promuovendo interventi vaccinali nei gruppi di popolazioni marginalizzati o particolarmente vulnerabili". Per questo uno degli obiettivi del Piano è "sostenere il senso di responsabilità degli operatori sanitari, dipendenti e convenzionati con il Ssn, e la piena adesione alle finalità di tutela della salute collettiva che si realizzano attraverso i programmi vaccinali, prevedendo adeguati interventi sanzionatori qualora sia identificato un comportamento di inadempienza", si sottolinea.

La stima dei maggiori oneri legati alle nuove vaccinazioni è di 100 milioni di euro nel 2017, 127 milioni nel 2018 e 186 milioni dal 2019, stanziati dall'ultima legge di bilancio.

"D'accordo con i produttori, secondo il principio del partenariato pubblico-privato di rilevante contenuto sociale, e in piena trasparenza - si legge nel Piano vaccini - potrebbero essere individuati meccanismi negoziali che permettano, ad esempio, di diminuire il costo unitario del vaccino in proporzione al raggiungimento di tassi di copertura progressivamente più elevati". Dunque, "saranno studiate procedure da concertare con le amministrazioni regionali e con i produttori per coordinare al livello nazionale i costi di acquisto, la possibile logistica e i meccanismi attuativi".

Il Piano riconosce "difficoltà logistiche e organizzative da parte delle amministrazioni sanitarie locali per garantire l’erogazione e la piena fruibilità delle vaccinazioni inserite nel calendario vaccinale". Per superarle "potrebbe essere attivato un fondo nazionale per i vaccini che possa co-finanziare le regioni in difficoltà oggettive a garantire, ancora una volta, l’uniformità, l’equità e l’universalità dell’offerta su scala nazionale".

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