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Sanità: Manageritalia, no a interventi che colpiscono chi già paga di più

16 marzo 2017 | 18.29
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Sanità: Manageritalia, no a interventi che colpiscono chi già paga di più

"L'ipotesi che il ministro della Salute Lorenzin voglia mettere mano a detrazioni sanitarie e ticket, colpendo ulteriormente chi dichiara redditi da lavoro dipendente e pensione, è davvero populista e iniqua e dati alla mano raccoglierebbe veramente poco". Lo sostiene Manageritalia, federazione che rappresenta 35 mila manager. "In un Paese di evasori fiscali conclamati - protesta - si colpisce sempre e solo chi paga lealmente le tasse e già, anche giustamente, paga di più per la sanità".

"Sappiamo tutti - si legge nella nota - che in Italia i redditi dichiarati sono certi solo per i dipendenti e i pensionati, tant'è che, secondo i dati Mef sui redditi dichiarati nel 2015, solo il 5,2% dei contribuenti dichiara più di 50 mila euro, versando il 38% dell'Irpef totale. Allora, tra quelli che figurano senza reddito, sotto la soglia di povertà e con redditi bassi, ci sono casi reali da aiutare, ma anche tanti evasori che se la ridono alle spalle di quelli che pagano anche per loro. Non capiamo perché tutti i governi eludano una vera guerra all'evasione fiscale e continuino a colpire sempre e solo i soliti noti. Basti pensare che, in tema di sanità, chi ha redditi dichiarati più alti, che già contribuisce di più con le addizionali regionali, paga ticket salati e spesso grava anche meno sul Ssn pagando e utilizzando fondi sanitari o polizze. Insomma, la sanità se la paga due o più volte e i dati dimostrano che colpendoli ulteriormente si raccoglierebbe veramente poco".

"L'importo delle detrazioni sanitarie è stato pari a 3,2 miliardi nel 2015, ma i beneficiari che dichiarano più di 75 mila euro di reddito (654 mila in tutto) hanno inciso solo per 222 mila euro", ricorda Manageritalia che sottolinea come "anche in tema di addizionali regionali e comunali, che nel primo caso hanno a che fare con la sanità regionale, pagano sempre i soliti noti". Queste, come emerge da un recente studio della federazione sui dati Mef, "hanno accresciuto negli ultimi anni il loro gettito di oltre il 41%, passato dagli 11,1 miliardi del 2008 ai 15,7 miliardi del 2015. E anche qui i soliti noti fanno la parte del leone: chi dichiara redditi sopra i 60 mila euro (solo il 3,6% dei contribuenti) paga il 22,8% del totale".

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