cerca CERCA
Martedì 19 Marzo 2024
Aggiornato: 03:01
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Ama lo 'straniero', la lezione dei donatori samaritani di rene

29 aprile 2017 | 11.49
LETTURA: 4 minuti

(foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
(foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Ama il tuo 'straniero' come te stesso. O come se fosse uno dei tuoi. E' la lezione dei donatori samaritani di rene, protagonisti di uno studio pubblicato su 'Nature Human Behaviour', che fotografa le dinamiche di quello che viene definito dagli autori 'altruismo costoso'. La ricercatrice Kruti Vekaria (Georgetown University, Usa) e un team di colleghi hanno sottoposto a un test 21 persone che hanno donato un rene a sconosciuti e altre 39 persone come gruppo di controllo, e hanno osservato che chi si è privato di un organo per salvare la vita a un perfetto estraneo mostra per il benessere degli sconosciuti un maggiore riguardo rispetto a quanto faccia la popolazione generale.

Un concetto che sembrerebbe intuitivo, visto il gesto solidale di cui sono capaci. Ma la ricerca, sottolineano gli autori, offre dei dati in più: fornisce una panoramica delle basi su cui poggia un così straordinario altruismo e suggerisce i meccanismi psicologici per una possibile estensione di questa 'generosità' a una cerchia allargata che va oltre gli amici e i familiari e include anche le persone con cui non si ha un legame. Anche se questa generosità ha un prezzo da pagare. Donare un rene a uno sconosciuto, per esempio, è doloroso, costoso, fuori dall'ordinario, estremamente raro: un esempio di altruismo costoso, appunto. Ma qual è la molla che fa scattare un simile sentimento? Ciò che motiva le tendenze altruistiche dell'uomo, e se questa generosità è guidata da una vera e propria empatica preoccupazione per gli altri o da motivazioni egoistiche, non è ancora chiaro, riflettono gli esperti.

Nel loro lavoro, gli scienziati hanno chiesto ai protagonisti dello studio di classificare il livello di vicinanza di 100 persone - fra parenti, amici, conoscenti ed estranei - e poi di distribuire denaro scegliendo quanto tenere per sé e quanto dare a ciascuno. Un'operazione che ha permesso agli autori di misurare la percezione dei partecipanti su quanto siano strettamente legati ad altri (distanza sociale) e sul valore che attribuiscono al benessere altrui (considerazione sociale).

Secondo lo studio, i donatori samaritani distinguono la distanza sociale esattamente come il gruppo di controllo, ma danno più soldi alle persone che risultano più lontane. In sostanza, gli autori suggeriscono che gli altruisti straordinari non hanno una percezione distorta della distanza sociale, ma valorizzano più di quanto faccia la popolazione generale il benessere degli estranei.

I risultati, osservano gli esperti, contrastano con l'idea che l'altruismo sia guidato dal desiderio di aiutare i parenti stretti (in generale le persone a cui si è legati) o dalla reciprocità. "In un'epoca in cui lo 'spirito del tempo' è più orientato verso il protezionismo nazionalista e l'individualismo populista, questa notizia ispira speranza per il futuro", commenta lo studioso Tobias Kalenscher (università di Dusseldorf, Germania) in un commento di accompagnamento allo studio pubblicato.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza